Cronaca
Rinasce la Basilica di San Paolo: il Giubileo celebra il restauro grazie al sostegno azero e all’alleanza col Vaticano!
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Accordo per il Restauro della Basilica di San Paolo
Di recente, l’Azerbaigian ha stretto un accordo con il Vaticano che prevede il finanziamento del restauro dei rivestimenti in marmo della Basilica di San Paolo fuori le Mura. Questo progetto è particolarmente significativo in vista del Giubileo previsto per il 2025. La firma del documento è avvenuta per mano di Anar Alakbarov, assistente del Presidente azero e Direttore esecutivo della Fondazione Heydar Aliyev, e del Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato vaticano.
Necessità dell’Intervento di Restauro
Il progetto di restauro è stato considerato urgente per garantire un transito sicuro ai pellegrini che si recheranno nella Basilica, che si prevede sarà visitata da oltre 30 milioni di persone durante il Giubileo. Le condizioni strutturali sono state compromesse a causa di vibrazioni, movimenti e risalita capillare dell’acqua, che hanno portato a un significativo degrado dei rivestimenti in marmo e dei colonnati. Gli interventi saranno focalizzati sulla messa in sicurezza delle superfici nelle navate e nel transetto della Basilica.
Collaborazione tra Azerbaigian e Vaticano
Anar Alakbarov ha avuto l’opportunità di incontrare diversi funzionari del Vaticano, incluso il Cardinale Vérgez Alzaga, per affrontare il tema della cooperazione tra l’Azerbaigian e la Santa Sede. La Fondazione Heydar Aliyev vanta una lunga storia di collaborazione con il Vaticano, avendo già contribuito al recupero di vari monumenti storici e alla tutela del patrimonio culturale.
Inoltre, tali iniziative non solo rinforzano i legami culturali tra queste due entità, ma sono anche fondamentali per la conservazione e la valorizzazione di importanti siti storici.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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