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Cronaca

Ritrovo di Giovani a Trastevere: La Magia delle Edicole Rinasce!

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Ritrovo di Giovani a Trastevere: La Magia delle Edicole Rinasce!

Negli ultimi quattro giorni, piazza Santa Maria in Trastevere ha fatto da scenario a una scena piuttosto particolare: centinaia di giovani in fila di fronte a un’edicola. Il motivo di tanta attesa? Acquistare una maglietta in edizione limitata con la scritta “Roma 6 Unica”, frutto di un’iniziativa promossa dal progetto Nss edicola. Questo progetto si propone di rivitalizzare le edicole attraverso il merchandising legato ai contesti urbani. Dopo esperienze di successo come “J’Adore Napoli” e “Ti odio Milano Ti amo”, il progetto ha fatto tappa nella Capitale, ma solo per un brevissimo periodo. Quasi mille t-shirt sono state vendute in poco più di tre giorni e la maglietta con il design rosso e bianco ha esaurito le scorte già dalla mattina di domenica. Molti ragazzi, nonostante la pioggia, hanno atteso con determinazione giovedì sera l’evento di lancio, organizzato in collaborazione con il Bar San Calisto, per non perdere l’occasione di averne una.

Il Rinnovamento delle Edicole

Francesco Abazia, rappresentante di Nss, spiega il progetto: «Il nostro intento principale è raccontare le città tramite i loro punti di ritrovo, come le edicole». Abazia sottolinea che, diversamente dall’acquisto online, ciò che entusiasma è l’esperienza fisica di trovarsi di fronte all’edicola. Gianluca Sant’Angeli, che dal 2013 gestisce l’edicola in piazza Santa Maria in Trastevere insieme a Roberto Ferdinandi, esprime la sua sorpresa: «Vedere una folla così numerosa davanti all’edicola è stato incredibile. Si tratta di un pubblico giovane e molto appassionato». Il marchio riscuote infatti un grande seguito sui social network.

Un’Iniziativa che Cresce

Il progetto Nss edicola ha preso avvio nel 2023 a Napoli, dove ha trovato un proprio spazio anche dopo l’acquisizione di un’edicola che era destinata a chiudere in Piazza San Pasquale. Nel 2024, l’idea è stata replicata a Milano. La recente iniziativa a Roma rappresenta la prima edicola pop-up della Capitale e gli organizzatori nutrono la speranza di poter un giorno ottenere un’edicola permanente. Abazia conclude: «Le edicole continueranno con la loro funzione tradizionale, ma si apriranno anche a nuove facce della città».

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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