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Cronaca

Roma e Italia sotto minaccia: un allerta rosso!

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Roma e Italia sotto minaccia: un allerta rosso!

Trevignano Romano e le Profezie di Gisella Cardia

Trevignano Romano è nuovamente al centro dell’attenzione grazie alle controverse affermazioni di Gisella Cardia, una presunta veggente che sostiene di ricevere messaggi divini dalla Madonna dal 2016. Le sue ultime profezie, che parlano di eventi catastrofici in arrivo per l’Italia, con particolare enfasi sulla capitale, stanno sollevando inquietudine fra i suoi seguaci. Secondo Cardia, la Madonna l’avrebbe avvisata di una crisi che coinvolgerà non solo Roma, ma anche città come Gerusalemme, e nazioni tra cui Inghilterra, Francia e Germania. Nonostante l’ambiguità dei suoi messaggi, la situazione ha alimentato l’ansia dei devoti e suscitato incredulità in molti altri.

Le Apparizioni e gli Scrupoli Ecclesiastici

Le apparizioni di Gisella Cardia sono state frequentemente messe a confronto con manifestazioni mariane storiche, come quelle di Fatima e Medjugorje. Tuttavia, le sue affermazioni non sono state accolte senza riserve, specialmente dalle autorità ecclesiastiche. Già alcuni anni fa, la diocesi di Civita Castellana avviò un’indagine per valutare la verità delle sue dichiarazioni e verificare gli eventi miracolosi che dovrebbero aver avuto luogo in sua presenza.

Le Accuse di Frode

Oltre ai contenuti delle sue profezie, la figura di Gisella Cardia è avvolta da accuse controverse. Lei e il marito, Gianni, sono stati accusati di frode per l’uso improprio delle donazioni ricevute dai fedeli, inizialmente destinate alla costruzione di una chiesa e ad altre iniziative del loro movimento religioso. Si stima che parte delle somme, che superano le migliaia di euro, sia stata utilizzata per fini personali senza adeguata rendicontazione.

L’occasione che ha scatenato le accuse è stata l’acquisto da parte di Gisella di una statua della Madonna durante un pellegrinaggio a Medjugorje, la quale, secondo quanto riportato da Cardia, avrebbe iniziato a lacrimare pochi giorni dopo. Successivamente, Gisella ha creato un’associazione religiosa centrata sul culto di questa statua, alla quale i fedeli possono iscriversi pagando una quota di 50 euro. Nel “Campo delle Rose”, un’area dedicata, si radunano centinaia di devoti ogni mese, con diversi chioschi che offrono gadget religiosi.

Storie di Miracoli e Sfiducia

Tra le testimonianze più incredibili legate a Gisella Cardia ci sono episodi che narrano di presunti miracoli. Cardia sostiene di aver ripetutamente moltiplicato cibo, un evento che dice di aver osservato più volte. Un video trasmesso durante il programma “Pomeriggio Cinque” documenta la sua affermazione di aver moltiplicato gnocchi e coniglio per sfamare quindici persone, quando la quantità originale era destinata a pochi. Oltre a questo, ci sono racconti di guarigioni miracolose e segni di stigmate che sarebbero apparsi sulle sue mani e piedi durante la Quaresima.

Dal 2016, il dibattito su Gisella Cardia continua a polarizzare l’opinione pubblica. Da una parte ci sono i seguaci che credono fermamente nei suoi miracoli e visioni; dall’altra, vi sono le autorità ecclesiastiche e la magistratura, impegnate a indagare la veridicità dei fenomeni e la gestione delle ingenti somme di denaro raccolte dall’associazione. A tal proposito, la procura di Civitavecchia ha avviato un’inchiesta per abuso di credulità popolare, con l’obiettivo di chiarire la complessa vicenda.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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