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Cronaca

Roma Termini: Violenta Accoltellata e Furto Shock di un MacBook a una Giovane!

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Roma Termini: Violenta Accoltellata e Furto Shock di un MacBook a una Giovane!

# Una serata da incubo: il racconto del furto a Roma

Un incontro inaspettato

La vita di Elisa, una ragazza di 27 anni originaria di Milano, ha preso una piega drammatica durante la sua visita a Roma. Era giunta nella capitale per un importante incontro di lavoro, ma la serata si è trasformata in un vero e proprio incubo. «Sono arrivata intorno alle 23 e, essendo molto stanca, dovevo alzarmi presto il giorno successivo», racconta Elisa. Appena scesa dal treno, si è messa alla ricerca di un taxi per raggiungere l’hotel.

Alla ricerca di un taxi

Non riuscendo a trovare un taxi immediatamente nei pressi della stazione Termini, Elisa ha deciso di utilizzare un’app per la chiamata. Per ingannare l’attesa, ha pensato di mangiare qualcosa e si è fermata al McDonald’s per un panino da asporto. «Avevo solo uno zaino e la custodia del computer con me», specifica. Proprio mentre stava per prenotare il taxi, un evento inaspettato l’ha colta di sorpresa.

L’aggressione

Mentre era intenta a fare il suo ordine, un uomo l’ha affrontata da dietro. «Ho sentito una voce profonda che mi ordinava di restare calma», racconta Elisa, descrivendo il momento di terrore. L’aggressore, descritto come robusto e molto più alto di lei, ha estratto un coltello puntandolo alla sua gola. «Gli dissi di non farmi del male e che non avevo soldi. L’unica cosa che avevo con me era il computer».

Un furto devastante

Nonostante il tentativo di dissuaderlo, l’uomo ha insistito nel chiedere la custodia, convinto che contenesse un MacBook. «Io ho negato, ma lui ha urlato dicendo di smetterla di prendere in giro e mi ha costretto a darle», ha ricordato Elisa. In un momento di paura, ha finito per cedere, lasciando che l’aggressore fuggisse con il suo computer. «Le mie gambe tremavano, il cuore batteva all’impazzata. Non avevo mai provato un’angoscia simile. Era come se avessi perso non solo un oggetto, ma anche tutto il mio lavoro, preparato con sacrificio per l’appuntamento del giorno dopo».

Speranze di recupero

Solo dopo aver raggiunto il suo hotel, Elisa è riuscita a bloccare il MacBook utilizzando un’app sul suo smartphone, sperando che il ladro riuscisse a farlo accendere. La possibilità di recuperare il suo computer sembra ora remota e, con esso, anche ore di lavoro e fatica svanite in un attimo. La giovane donna riflette sulla vulnerabilità della situazione e sull’emozione di sentirsi in pericolo in una città che avrebbe dovuto essere solo un luogo di lavoro e opportunità.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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