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Sangiuliano ha deciso : si è dimesso dopo il caso Boccia

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Sangiuliano ha deciso : si è dimesso  dopo il caso Boccia

Gennaro Sangiuliano ha presentato le dimissioni e non sarà più il ministro della Cultura. Solo pochi giorni fa, la premier Giorgia Meloni era intervenuta sul caso di Maria Rosaria Boccia, dichiarando di aver ricevuto “garanzie” dal ministro. Tuttavia, la stessa Boccia ha successivamente contraddetto queste affermazioni, accusando Sangiuliano di essere “sotto ricatto“.

Gennaro Sangiuliano ha rassegnato le dimissioni da ministro della Cultura. Solo pochi giorni prima, la premier Giorgia Meloni aveva difeso la sua posizione riguardo al caso di Maria Rosaria Boccia, affermando di aver ricevuto “garanzie” da Sangiuliano. Tuttavia, la stessa Boccia aveva poi apparentemente smentito la versione della premier, accusando il ministro di essere “sotto ricatto”.

Nella sua lettera di dimissioni, Sangiuliano ha dichiarato: “Il mio lavoro non può essere macchiato dal gossip. Dimissioni irrevocabili”. Il testo della lettera, indirizzata alla premier Meloni, è stato parzialmente riportato da AdnKronos.

La controversia attorno a Sangiuliano era emersa per via di Maria Rosaria Boccia, che aveva affermato di essere stata nominata e di aver collaborato a stretto contatto con il ministro, sostenendo le sue affermazioni con immagini e documenti condivisi sui social. Il ministro, dal canto suo, aveva minimizzato il suo ruolo. Martedì pomeriggio si era tenuto un lungo incontro tra Meloni e Sangiuliano a Palazzo Chigi, conclusosi con il rifiuto della premier alle dimissioni. Tuttavia, il giorno seguente, il ministro aveva concesso un’intervista al Tg1, ammettendo di aver avuto una relazione con Boccia.

Le dichiarazioni di Sangiuliano, che ha assicurato di aver pagato tutte le spese con la propria carta personale, sono state prontamente smentite da Boccia. Quest’ultima ha dichiarato al quotidiano La Stampa di aver sempre accompagnato il ministro come consulente, con le spese coperte dal Ministero della Cultura. Inoltre, Boccia ha affermato che il ministro sarebbe “sotto ricatto” e ha affermato di avere in possesso audio e video a sostegno della sua versione. Secondo Boccia, Sangiuliano l’avrebbe minacciata dicendo: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e nessuno crederà a ciò che dirai”.

A seguito di queste affermazioni, Sangiuliano ha annunciato l’intenzione di querelare la donna per diffamazione, come comunicato dai suoi legali. Nel frattempo, la Corte dei Conti del Lazio ha avviato un’indagine per verificare l’uso corretto dei fondi ministeriali.

Perché Sangiuliano si è dimesso

Lunedì sera, il caso Boccia aveva avuto una svolta a livello politico, quando Giorgia Meloni aveva affermato di aver ricevuto rassicurazioni dal ministro che Boccia non aveva avuto accesso a documenti riservati, in particolare quelli legati al G7 della Cultura, e che nessun fondo pubblico fosse stato speso per lei. Tuttavia, poco dopo, Boccia aveva smentito pubblicamente la versione della premier, condividendo sui social alcune immagini di documenti riservati relativi proprio al G7 della Cultura.

La smentita di Boccia ha innescato reazioni forti, con l’opposizione che ha chiesto a gran voce le dimissioni di Sangiuliano. Tra i più critici vi erano il Pd, il Movimento 5 Stelle, l’Alleanza Verdi-Sinistra, Azione e Italia Viva. Giuseppe Conte ha scritto sui social che “non possiamo permetterci teatrini e gossip”, mentre Matteo Renzi ha incalzato: “Che aspetta a dimettersi Gennaro Sangiuliano?”. Le dimissioni del ministro sono arrivate prima del previsto.

Nel frattempo, Angelo Bonelli di Avs ha presentato un esposto alla Procura di Roma, contestando a Sangiuliano il reato di peculato e rivelazione di segreti d’ufficio. Se la Procura ottenesse l’autorizzazione dal Parlamento, sia Sangiuliano che Boccia potrebbero essere chiamati a rispondere in tribunale.

Cosa accade dopo le dimissioni del ministro

Ora che Sangiuliano si è dimesso, la premier Meloni dovrà decidere come procedere. Solitamente, in questi casi, la delega del ministro uscente viene temporaneamente assegnata “ad interim” a una persona scelta dalla presidente del Consiglio, per evitare un vuoto di leadership. Tuttavia, questa situazione non può protrarsi a lungo: presto Meloni dovrà scegliere un successore per il ruolo di ministro della Cultura, il cui nome dovrà essere presentato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, unico responsabile della nomina ufficiale di un nuovo ministro.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo

Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.

Tematiche Affrontate nell’Incontro

Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.

L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.

Prospettive di Ulteriori Incontri

Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.

Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura

La Lettera di Dimissioni

Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.

Pressioni e Malumori nel Governo

Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.

Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy

Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.

Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future

Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.

Reazioni e Riconoscimenti

Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.

In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.

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