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Scandalo al Gemelli: il primario sotto accusa per abusi sessuali chiede un nuovo patteggiamento!

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Scandalo al Gemelli: il primario sotto accusa per abusi sessuali chiede un nuovo patteggiamento!

La prima domanda di patteggiamento presentata dai legali di Luca Richeldi è stata negata. Il primario del Policlinico Gemelli è accusato di aver molestato una paziente durante una visita medica.

Richiesta di Patteggiamento e Risposta della Procura

Gli avvocati Carlo Bonzano e Ilaria Barsanti hanno ripresentato una domanda di patteggiamento per Luca Richeldi, attualmente a capo del reparto di pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma, accusato di violenza sessuale. Questa nuova richiesta prevede una pena di undici mesi e dieci giorni con sospensione. La procura di Roma ha espresso un parere positivo, e ora si attende il giudizio del giudice per l’udienza preliminare. Da registrare, la precedente richiesta di patteggiamento era stata respinta dal giudice per l’udienza preliminare. La decisione finale verrà comunicata il 25 settembre.

Luca Richeldi, primario di pneumologia

Ilenia Guerrieri, legale rappresentante della donna che ha denunciato Richeldi, ha commentato negativamente la proposta di patteggiamento della difesa. “Non ci sono mai state scuse provenienti da Richeldi” ha affermato l’avvocato. “Non stiamo cercando un risarcimento economico, ma ci opponiamo fermamente a questa richiesta di patteggiamento, ritenendola inadeguata. I legali dell’imputato hanno sollevato anche la questione delle attenuanti generiche”.

Dettagli delle Accuse e La Denuncia

La denuncia contro Richeldi è stata presentata da una paziente che nel 2022 ha dovuto sottoporsi a visite mediche per valutare il suo stato di salute dopo aver contratto il COVID-19. Secondo la denuncia, il medico avrebbe compiuto atti inappropriati, cercando di baciarla nonostante le resistenze della donna. Dal canto suo, Richeldi ha dichiarato attraverso i suoi avvocati che si sarebbe trattato solo di un tentativo di approccio amoroso. Questa spiegazione è stata decisamente rigettata dalla donna, che ha espresso la sua indignazione riguardo alle affermazioni del primario.

“Mi sento umiliata” ha dichiarato la donna “nel sentire che venga descritto l’accaduto come un semplice bacio invece di un’aggressione sessuale all’interno del Policlinico Gemelli, nello studio del dottore, come evidenziato nella richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma. In essa si accusa la violazione dell’articolo 609 bis I comma c.p., aggravata dall’art. 61 n. 11, che prevede un aumento della pena di un terzo.” Il 25 settembre, il giudice si pronuncerà sulla seconda richiesta di patteggiamento.

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.

Dettagli della vicenda

Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.

Le conseguenze legali

Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Indagine della Corte dei Conti

Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

Momenti di paura a Monteverde lunedì 17 febbraio 2025, quando una donna di 73 anni è stata aggredita da un cane al guinzaglio. Il figlio della vittima, Emiliano, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il padrone è scappato via senza prestare soccorso”.

La dinamica dell’incidente

La donna, di nome Patrizia, stava passeggiando con un’amica in via Fonteiana, all’altezza del civico 111, vicino all’istituto Federico Caffè, quando il cane si è avvicinato e l’ha azzannata alla mano, provocandole una ferita che ha iniziato a sanguinare copiosamente. “Mi ha chiamato l’amica che si trovava con lei per dirmi che mia madre era stata azzannata mentre passeggiavano insieme,” ha raccontato Emiliano. Il padrone del cane, dopo aver assicurato che avrebbe chiamato aiuto, ha abbandonato la scena.

L’intervento dei passanti

La situazione ha attirato l’attenzione di alcuni passanti, incluso un giovane che ha attraversato la strada per soccorrere Patrizia. “La ferita alla mano continuava a perdere davvero molto sangue,” ha affermato Emiliano. Mentre il giovane prestava aiuto, il padrone del cane è fuggito. “Il ragazzo che ha soccorso mia madre mi ha detto che dovrebbe trattarsi di una persona che vive nella zona,” ha aggiunto.

Condizioni di Patrizia e denuncia

Dopo l’incidente, il giovane ha fornito una prima fasciatura e ha chiamato i soccorsi: Patrizia è stata portata in ospedale per ricevere cure. Emiliano ha confermato che “ora mia madre sta meglio,” specificando che non ha subito danni ai tendini o alle ossa, ma potrebbe necessitare di un intervento chirurgico per ricostruire la pelle. È stata presentata denuncia contro ignoti, inclusa quella per omissione di soccorso.

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