Cronaca
Scandalo Omerovic: l’agente nel mirino per frode e falsificazione!
# Accuse di Tortura e Falsificazione: Il Caso del Poliziotto
Un noto caso di abuso sta attirando l’attenzione della Procura di Roma. Il poliziotto accusato di torturare il giovane disabile Hasib Omerovic, spingendolo a lanciarsi dalla finestra di casa per cercare di fuggire, è ora sotto indagine anche per truffa e falso.
Le Circostanze dell’Accaduto
L’assistente capo Andrea Pellegrini, che all’epoca prestava servizio presso il distretto XIV di Primavalle, è accusato di aver simulato malattie per evitare di recarsi al lavoro. Le sue assenze sono iniziate nel 2018, precisamente in aprile, con tre giorni di malattia. Durante l’inverno dello stesso anno, un nuovo certificato ha permesso a Pellegrini di rimanere a casa per ulteriori 11 giorni. Nel 2019, la situazione è peggiorata, con 28 giorni totalizzati per malattia. Arrivando al 2021, il poliziotto ha registrato un numero crescente di giorni di assenza: 8 a febbraio, 20 a marzo, 25 ad aprile e 24 a maggio. Prima dell’incidente che ha coinvolto Hasib, avvenuto il 25 luglio 2022, si era assentato per circa un mese.
Le Indagini in Corso
Le indagini, condotte dal pubblico ministero Carlo Villani, hanno rivelato che Pellegrini ha accumulato ben 160 giorni di malattia attraverso 18 certificati medici che potrebbero essere stati falsificati. Anche il medico che ha firmato tali documenti è sotto accusa di favorire questa frode. Le istituzioni coinvolte in questa vicenda sono il Ministero degli Interni e il commissariato di Primavalle, con l’inchiesta avviata grazie a segnalazioni interne alla polizia.
Il Processo in Arrivo
Il 25 ottobre è prevista un’udienza preliminare in cui Andrea Pellegrini dovrà affrontare l’accusa di tortura. Secondo la narrazione del pm Stefano Luciani, il poliziotto avrebbe inflitto dure violenze e minacce durante l’operazione di identificazione che ha avuto luogo nell’abitazione di una famiglia rom. Questo comportamento avrebbe inflitto un trauma psichico al 36enne, il quale, spinto dalla paura, è precipitato dopo aver scavalcato il davanzale della finestra.
In aggiunta, Pellegrini, insieme ai suoi colleghi Alessandro Sicuranza e Maria Rosa Natale, è accusato di falso per aver testimoniato che l’intervento era avvenuto per un incontro casuale, quando invece era il risultato di contatti telefonici preliminari. Anche questi agenti avrebbero omesso di menzionare tutte le azioni compiute da Pellegrini all’interno dell’appartamento. Infine, un quarto poliziotto coinvolto nella operazione, Fabrizio Ferrari, ha già patteggiato una pena di 11 mesi per aver collaborato con le autorità durante le indagini.
Conclusioni
Il caso rappresenta un serio affronto all’integrità delle forze dell’ordine e sottolinea l’importanza di indagini accurate e tempestive nei confronti delle condotte illecite da parte degli agenti di polizia. La comunità attende con ansia gli sviluppi del processo.