Attualità
Scoppia un nuovo scandalo: pesanti accuse di abusi su minori contro l’ex allenatore della Stella Azzurra Paolo Traino

# Nuovi sviluppi sul caso Paolo Traino
Il caso del coach di basket della Stella Azzurra, Paolo Traino, si complica ulteriormente con l’emergere di ulteriori accuse. Due adolescenti hanno raccontato di aver vissuto esperienze traumatiche con l’allenatore, aggravando la già pesante situazione legale in cui si trova.
Accuse di abusi da parte di ex atleti
Le nuove dichiarazioni hanno portato alla decisione della Procura di riportare Traino in tribunale. Uno dei giovani coinvolti ha raccontato di aver subito abusi dalla figura dell’allenatore tra il 2020 e il 2021, all’epoca in cui era ancora un tredicenne. Secondo quanto emerso, gli abusi sarebbero iniziati durante una trasferta in Abruzzo e continuati nelle stanze della foresteria della squadra. Nonostante il giovane avesse tentato di resistere alle avance, Traino avrebbe iniziato a minacciarlo, affermando: “O hai rapporti sessuali con me o non giochi”. Questa dinamica inquietante sembra essersi ripetuta anche nel caso del primo ragazzo che ha denunciato gli abusi. Solo dopo tre anni e in seguito all’arresto dell’allenatore, il giovane ha trovato la forza di raccontare la sua verità.
In un altro caso, un secondo adolescente ha rivelato di essere stato vittima di abusi per la prima volta a gennaio 2023, durante una trasferta sportiva in Ungheria. Pochi giorni dopo questo evento, Traino è stato arrestato.
Il passato di Paolo Traino e le sue conseguenze
Già condannato a sette anni di reclusione in primo grado per aver costretto un tredicenne a subire atti sessuali, Traino ha subito altre condanne che includono la violenza sessuale su minori mentre allenava in un’altra società umbra. È stato anche radiato dalla Federazione Nazionale di Pallacanestro e ha accumulato una pena di sei mesi di carcere nel 2001 per pornografia minorile.
Le incertezze espresse dagli inquirenti riguardano proprio il motivo per cui Traino abbia potuto continuare la sua carriera di allenatore, soprattutto nella gestione di una squadra giovanile, nonostante la sua già lunga lista di condanne per reati sessuali.
Con la presenza di nuove testimonianze e indagini continua a crescere la speranza di giustizia per le vittime di abusi.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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