Attualità
“Scopriamo Roberto Massucci: Il Nuovo Leader della Questura di Roma”

Roberto Massucci, il nuovo questore di Roma
Roberto Massucci è stato nominato questore di Roma, subentrando a Carmine Belfiore. Precedentemente, ha ricoperto l’incarico di comandante della Questura di Verona. Con un percorso professionale di grande prestigio, Massucci rappresenta un’importante figura per la sicurezza della capitale.
Un’esperienza consolidata
Nato 57 anni fa, Massucci ha un profilo accademico di alto livello, avendo conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Roma La Sapienza. Ha anche un master di II livello in difesa da armi chimiche e biologiche, insieme a una specializzazione in comunicazione alla Luiss Business School. È sposato e padre di tre figlie.
La carriera di Massucci nel corpo di polizia inizia nel 1991, quando entra nella Scuola Superiore di Polizia. In breve tempo, ha ricoperto ruoli chiave come vice dirigente presso la Squadra Mobile di Verona e successivamente come dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.
Traguardi significativi
Dopo una significativa esperienza a Verona, Massucci è stato trasferito a Roma, dove ha accumulato ulteriori incarichi, tra cui vice dirigente del Commissariato Primavalle e dirigente reggente del Commissariato San Paolo. Ha avuto un ruolo cruciale nella gestione delle operazioni per il Giubileo del 2000, dimostrando le sue capacità organizzative e di leadership.
Massucci ha anche guidato il Centro Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive dal 2001 al 2015, e ha collaborato come vice presidente e portavoce presso l’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive.
Insegnamento e riconoscimenti
Oltre alla sua carriera operativa, il nuovo questore di Roma è autore di varie pubblicazioni nel campo della sicurezza e dell’ordine pubblico. Tra i suoi lavori più noti figurano “Dieci Anni di Ordine Pubblico” e altre linee guida relative alla sicurezza negli eventi sportivi.
Dal 2003, Massucci è stato anche docente in questo settore, collaborando con università pubbliche e private. Ha ricevuto l’onorificenza di Grand’Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e ha ricoperto altri ruoli di rilevo, tra cui quello di questore delle province di Terni e Livorno, prima di assumere il nuovo incarico a Roma.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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