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Sfida dei Tombini: Rivalità per la Pulizia Urbana!

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Sfida dei Tombini: Rivalità per la Pulizia Urbana!

Nel corso delle operazioni di manutenzione delle caditoie stradali a Roma, è emersa una vasta gamma di rifiuti. Tra i materiali raccolti spiccano centinaia di bottiglie, sia in plastica che in vetro, insieme a mozziconi di sigaretta e persino un giubbotto impermeabile. Queste attività, condotte dal Dipartimento dei lavori pubblici, sono fondamentali per prevenire gli allagamenti, un fenomeno che si intensifica con le frequenti e abbondanti precipitazioni, spesso documentate da immagini della città inondata sui social media.

Operazioni di Manutenzione e Aree Critiche

Tra aprile e settembre, sono stati ripuliti circa mille caditoie, con un totale di rifiuti pari a circa duecento tonnellate. Ultimamente, le operazioni si sono concentrate in zone particolarmente colpite da problemi di allagamento. Le aree più problematiche includono via Sistina, piazza Barberini, via San Giovanni Argentella (Municipio IV) e via dell’Alpinismo (Municipio XV), dove è stato necessario effettuare interventi anche sulle fognature. Sebbene il centro della città presenti le problematiche più gravi, le periferie necessitano di attenzione per fognature o griglie che risultano danneggiate.

Investimenti e Progetti Futuri

Le recenti operazioni di pulizia hanno interessato circa cinquanta strade in diverse zone di Roma, inclusi i quartieri di Roma nord e Prati, attraversando aree come Ponte Milvio, viale di Tor di Quinto e le stazioni Ottaviano e Lepanto. Sono stati inclusi anche il Villaggio Olimpico, la zona dello scalo di San Lorenzo e la metro Monti Tiburtini. In programma ci sono nuovi interventi in aree come via Osoppo, via della Sforzesca e piazza del Campidana. Con un totale di circa 330.000 caditoie sparse per Roma, l’attenzione si concentra sulle strade maggiormente vulnerabili agli allagamenti. Dal dicembre 2021 a settembre 2024, sono stati realizzati circa 50.000 interventi, grazie a un budget triennale di 3,5 milioni di euro.

Ornella Segnalini, assessora alle Infrastrutture e Lavori pubblici, ha evidenziato l’importanza di queste attività, soprattutto durante il periodo delle piogge. Nonostante i disagi, le squadre di intervento sono pronte ad agire in modo efficace. Segnalini ha anche invitato cittadini e turisti a rispettare l’ambiente, smaltendo i rifiuti negli appositi contenitori. Durante le intense piogge, il numero degli addetti alla sorveglianza aumenta del 60%, dimostrando l’importanza di garantire una pulizia efficace in queste situazioni critiche.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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