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Svelato il mistero: l’identità del carceriere di Emanuela a Londra!

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Svelato il mistero: l’identità del carceriere di Emanuela a Londra!

Nuove scoperte sul mistero di Emanuela Orlandi

23 Settembre 2024

Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, ha condiviso rivelazioni significative durante la sua apparizione nel programma “Verissimo”, condotto da Silvia Toffanin su Canale Cinque. Ha fatto riferimento a Vittorio Baioni, un ex membro delle Nuove Autosave Romane (Nar), identificandolo come uno dei presunti carcerieri della sorella.

Durante la trasmissione, Pietro ha sottolineato che il carceriere di Emanuela a Londra si chiama Vittorio Baioni, collegandolo al rapimento avvenuto il 22 giugno 1983. La scomparsa della quindicenne, rimasta avvolta nel mistero per decenni, è uno dei casi irrisolti più inquietanti della storia italiana moderna. Questa nuova informazione sembra rafforzare l’ipotesi che Emanuela sia stata portata all’estero e tenuta nascosta per un lungo periodo dopo il suo rapimento.

Il profilo di Vittorio Baioni

Pietro Orlandi ha fornito dettagli su Vittorio Baioni, il quale ha precedenti legami con il gruppo terroristico Nar e con Valerio Fioravanti, un noto esponente coinvolto nella strage di Bologna. Il fratello di Emanuela ha rivelato il nome di Baioni, motivando la propria scelta con l’affermazione: “Nessuno lo cerca, lo faccio io”. Secondo Pietro, la pista londinese riguardante la scomparsa di Emanuela meriterebbe maggiore attenzione, ma afferma che non ci sono state indagini adeguate.

A febbraio, Pietro aveva già menzionato di aver ricevuto una lettera pertinente alla scomparsa di Emanuela, che supporta la stessa pista suggerita ora.

Emanuela Orlandi a Londra: la terribile verità?

Secondo le informazioni condivise da Pietro nella trasmissione, Baioni, insieme ad altre persone, avrebbe potuto trattenere Emanuela a Londra fino al 1993. Pietro ha dichiarato di essere stato avvisato da una fonte anonima, che gli ha confermato che sua sorella fosse stata trasferita nella capitale britannica. L’informatore ha ipotizzato che il rapimento fosse legato a una rete di pedofilia.

Un messaggio che Pietro ha ricevuto dall’informatore includeva dettagli inquietanti su un appartamento a Londra, presuntamente gestito dagli Scalabriniani, dove Emanuela sarebbe stata ospitata. Inoltre, sono emerse affermazioni secondo cui Emanuela fosse incinta e sarebbe stata trasferita in una struttura per interrompere la gravidanza, basate su informazioni fornite dalla stessa fonte. La lettera letta durante la trasmissione, che si presume sia stata scritta dal cardinale Poletti, menzionava una “soluzione immediata” a un “problema inatteso e indesiderato”.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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