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Tragedia a Ceccano: un’auto perde il controllo e si schianta contro un muro di cemento, conducente deceduto

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Tragedia a Ceccano: un’auto perde il controllo e si schianta contro un muro di cemento, conducente deceduto

Un 74enne colto da un malore ha perso il controllo dell’auto e si è schiantato contro un cordolo in cemento. L’incidente è accaduto ieri sera a Ceccano.

Tragedia sulla Strada a Ceccano

Tragedia sulla strada nel Comune di Ceccano, in provincia di Frosinone, dove un uomo è morto in un incidente, che ha visto coinvolta la sua auto. Il sinistro è avvenuto nella serata di ieri, sabato 31 agosto. La vittima si chiamava Umberto Maura e aveva settantaquattro anni. Soccorso e trasportato con l’ambulanza in ospedale, è morto poco dopo; i medici non hanno potuto fare nulla per salvargli la vita.

Secondo le informazioni apprese, Umberto, al momento in cui è accaduto l’incidente in cui ha perso la vita, era alla guida della sua auto e stava percorrendo via Giacomo Matteotti. Per cause ignote e ancora in corso d’accertamento, la macchina ha sbandato ed è finita contro un cordolo in cemento all’altezza dell’incrocio con via Giovanni Falcone. L’impatto è stato violento.

Intervento e Rilievi

L’incidente è avvenuto davanti agli occhi degli automobilisti di passaggio, che si sono fermati a prestare soccorso al conducente e hanno dato l’allarme, chiamando il Numero Unico delle Emergenze 112 e chiedendo l’intervento urgente dell’ambulanza. Sul posto, ricevuta la chiamata, sono giunti i paramedici, che gli hanno praticato il massaggio cardiocircolatorio. Lo hanno poi messo sull’ambulanza, per trasportarlo all’ospedale Fabrizio Spaziani, ma è morto poco dopo.

Presenti sul luogo del sinistro per i rilievi scientifici, i carabinieri di competenza territoriale hanno svolto gli accertamenti del caso e indagano per ricostruire la dinamica esatta dell’accaduto. Al momento, l’ipotesi è che l’uomo sia stato colto da un malore improvviso e che si tratterebbe di un incidente autonomo, dunque non sarebbero coinvolti altri veicoli.

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.

Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.

Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.

La crisi delle fede cristiana in Europa

In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.

Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.

La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.

Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.

Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.

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Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

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Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

ClimaInRibellione: Attivisti di Extinction Rebellion hanno invaso il Colosseo di Roma con un messaggio shockante ispirato a Papa Francesco, e potresti non credere a cosa è successo dopo!

In una mossa audace che ha catturato l’attenzione di tutti, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato il Colosseo, uno dei simboli più iconici di Roma, per diffondere un appello urgente contro il cambiamento climatico. Utilizzando le parole del Pontefice per amplificare il loro messaggio, questa protesta ha trasformato un sito storico in un palcoscenico globale di sensibilizzazione, lasciando i passanti a chiedersi: quanto è vicina la crisi ambientale alla nostra porta?

L’occupazione che ha fatto scalpore

Gli attivisti hanno strategicamente scelto il Colosseo per la sua visibilità mondiale, esibendo striscioni e slogan che riecheggiano le parole di Papa Francesco sul rispetto per il pianeta. “Laudato si'”, il celebre documento papale, è stato al centro della loro azione, ricordando a tutti che il tempo stringe per agire contro il riscaldamento globale. Testimoni oculari hanno descritto scene di tensione e ammirazione, con la folla che si è radunata per osservare l’evento in diretta.

Reazioni e impatti immediati

Le autorità locali e i responsabili del sito hanno risposto rapidamente, ma l’eco della protesta si è diffusa sui social media, generando dibattiti accesi. Con migliaia di condivisioni e commenti, questa iniziativa ha sollevato domande sul futuro delle manifestazioni ambientali: è solo l’inizio di una serie di azioni più audaci? Mentre il mondo osserva, l’impatto di questa occupazione potrebbe ispirare altri a unirsi alla causa, rivelando quanto il clima sia diventato un tema irrinunciabile.

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