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Cronaca

Tragedia a Tivoli: Daniela Circelli perde la vita, l’investitore arrestato per aver cercato di coprire le sue azioni inaccettabili.

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Tragedia a Tivoli: Daniela Circelli perde la vita, l’investitore arrestato per aver cercato di coprire le sue azioni inaccettabili.

Tragico Incidente a Tivoli Terme: Perdita di una Madre

Nella serata dell’8 settembre, a Tivoli Terme, una mamma di 39 anni di Guidonia Montecelio, Daniela Circelli, ha tragicamente perso la vita in un incidente stradale. La donna stava attraversando la strada, diretta al lavoro, sotto una pioggia battente, quando è stata travolta. Grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza, le forze dell’ordine sono state in grado di scoprire l’identità del responsabile.

Arrestato l’Autore dell’Incidente

Mohamed Samy Gebril, un operaio egiziano di 26 anni, è stato arrestato dai carabinieri martedì sera. L’uomo è accusato di omicidio stradale, omissione di soccorso e calunnia. Dopo l’incidente, Gebril aveva cercato di scaricare la responsabilità sull’amico che era con lui in auto.

Le Prove Inconfutabili

Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Tivoli, supportate dalla procura, hanno chiarito senza ombra di dubbio l’identità del colpevole. Le testimonianze e le immagini di ben 19 telecamere di sorveglianza hanno confermato la dinamica dell’incidente. Sia il proprietario del veicolo coinvolto che l’amico di Gebril hanno fornito dichiarazioni che lo incriminano. Si è scoperto che il compagno di viaggio desiderava acquistare la Golf ma non aveva esperienza sufficiente alla guida; quindi, era stato Gebril a mettersi al volante.

La Dinamica dell’Incidente

Le ricostruzioni indicano che Gebril e il suo amico stessero tornando da un bar di Settecamini e si stessero dirigendo verso un altro locale a Villalba. Mentre si trovavano in prossimità del civico 351 di Tivoli Terme, una macchina si fermò per consentire il passaggio a Daniela Circelli. Purtroppo, una BMW e successivamente la Golf di Gebril sorpassarono l’auto in sosta a grande velocità, investendo fatalmente la donna. Le indagini sono in corso per comprendere se le due auto stessero competendo in una sorta di gara. La Golf ha persino perso lo stemma frontale a causa dell’impatto, e l’auto è attualmente sotto esame approfondito. Dopo il sinistro, il veicolo è stato trovato parcheggiato nei pressi della stazione di Bagni, mentre Gebril si era nascosto nel suo furgone nei pressi della sua abitazione. Gli agenti lo hanno arrestato mentre si trovava al lavoro in una pescheria a Roma.

Le Parole dell’Avvocato della Famiglia

L’avvocato che rappresenta la famiglia Circelli, Tiziana Ronchetti, ha rilasciato una dichiarazione in merito agli sviluppi delle indagini: “Ringraziamo la procura per la rapidità nell’intervento. Anche se il dolore per la perdita così repentina non svanirà, speriamo che questo risultato possa offrire una nuova opportunità di ripartenza, soprattutto per i figli. È fondamentale che lo Stato si faccia sentire al fianco dei cittadini affinché tali tragedie non vengano dimenticate e perché chi commette simili atti non si creda mai al di sopra della legge.”

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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