Attualità
“Tragedia familiare: un giovane di 27 anni accusato di maltrattamenti, distrugge gli animali della madre e dà fuoco ai suoi beni”
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Indagini su un giovane accusato di atti persecutori verso la madre
Un ragazzo di 27 anni, residente nella provincia di Frosinone, è al centro di un’indagine per atti persecutori nei confronti della madre. A seguito delle accuse, il giovane è stato dotato di un braccialetto elettronico e gli è stato vietato di avvicinarsi alla donna. Le gravi accuse contro di lui includono la morte di animali domestici e la distruzione di oggetti all’interno dell’abitazione familiare.
Una vita segnata dalla violenza
Stando a quanto riportato dagli inquirenti, il comportamento del giovane ha reso insostenibile la vita della madre. L’uomo non si è limitato a maltrattamenti verbali, ma ha anche adempiuto azioni violente nei confronti degli animali di casa, arrivando persino a mettere a fuoco alcuni beni di sua proprietà. Questa situazione di paura e ansia ha costretto la donna a modificare le proprie abitudini quotidiane. Solo dopo essere giunta al limite, la madre ha deciso di denunciare la situazione, chiedendo aiuto alle forze dell’ordine.
La denuncia e le conseguenze legali
In un confronto con i carabinieri, la vittima ha espresso quanto accaduto nel corso del tempo, rivelando i maltrattamenti subiti, inclusi gli atti di crudeltà nei confronti degli animali. Gli agenti di polizia hanno accolto la testimonianza con la massima attenzione, raccogliendo i dettagli necessari e redigendo una relazione da inviare alla Procura. Il clima opprimente in cui la donna viveva ha portato a una rapida emissione di misure cautelari da parte dell’Autorità giudiziaria.
Il ragazzo, già noto alle forze dell’ordine, ha ricevuto un divieto di avvicinamento all’abitazione materna e ai luoghi abitualmente frequentati dalla madre. La decisione è stata presa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cassino su richiesta della Procura, e l’esecuzione del provvedimento è stata realizzata dai carabinieri della Stazione di Atina. L’indagato è gravato da un provvedimento di ammonimento emesso dal Questore, in merito agli atti persecutori nei confronti della madre.
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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente
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Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.
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Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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