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Tragedia sulla Colombo: il destino di Noemi Carrozza e l’interrogativo su un guardrail salvavita.

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Tragedia sulla Colombo: il destino di Noemi Carrozza e l’interrogativo su un guardrail salvavita.

Chiusura delle indagini sulla tragedia di Noemi Carrozza

La Procura ha concluso le indagini riguardanti la scomparsa di Noemi Carrozza, la giovane campionessa di nuoto sincronizzato, deceduta dopo un incidente stradale lungo la via Cristoforo Colombo. Secondo l’accusa, un guardrail avrebbe potuto evitare la tragedia.

Il ruolo mancante del guardrail

Si stima che la vita di Noemi Carrozza sarebbe potuta essere salva se un guardrail fosse stato presente nel tratto in cui la ventunenne è caduta dalla moto nel giugno 2018. La giovane, sbalzata dalla sella del suo motociclo, ha impattato contro un albero nei pressi di viale della Villa di Plinio. Gli inquirenti sottolineano che la barriera di protezione avrebbe potuto prevenire il contatto con l’albero.

Indagini su tre dirigenti per omicidio stradale

In relazione alla morte della giovane atleta, la Procura di Roma ha avviato indagini nei confronti di tre dirigenti che sono ora accusati di omicidio stradale. Il pubblico ministero è ora chiamato a determinare se ci siano prove sufficienti per procedere con un eventuale processo.

All’epoca dell’incidente, Roberto Botta ricopriva il ruolo di direttore del dipartimento Sviluppo infrastrutture manutenzione urbana, responsabile per la decisione di installare un guardrail, decisione che non è stata attuata. Anche altri due dirigenti del Simu, Fabio Pacciani e Fabio Rocchi, sono coinvolti nelle indagini etichettati come corresponsabili per non aver provveduto a misure di sicurezza adeguate.

Lo stallo della richiesta di archiviazione

In passato, il pubblico ministero aveva proposto l’archiviazione del caso, ma il giudice non ha accolto tale richiesta, motivato dalle sollecitazioni degli avvocati della famiglia di Noemi. La consulente della Procura aveva inizialmente sostenuto che non ci fossero obblighi riguardo all’installazione della barriera. Tuttavia, il giudice ha chiarito in sede di respingimento dell’archiviazione che l’amministrazione comunale ha il dovere di garantire la sicurezza stradale.

L’eredità di Noemi Carrozza

Noemi Carrozza, che aveva solo 21 anni al momento della sua prematura scomparsa, era una stella nel nuoto sincronizzato. Durante la sua carriera, aveva rappresentato l’Italia in numerosi eventi internazionali, inclusi i Mondiali Junior e i Giochi Europei. La giovane si era distinta anche ai Mondiali di Nuoto di Baku nel 2015. Era tesserata con la squadra All Round di Roma e si allenava frequentemente al Polo Natatorio di Ostia.

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Incidente tra auto e volante della polizia durante inseguimento causa quattro feriti, due in condizioni gravi

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Incidente tra auto e volante della polizia durante inseguimento causa quattro feriti, due in condizioni gravi

Un incidente si è verificato oggi pomeriggio in via Achille Grandi a Monte Compatri, quando una volante della polizia ha colliso con un’auto con a bordo due persone che non si sono fermate all’alt. L’evento è accaduto intorno alle 16 e ha portato a quattro feriti: due agenti e i due occupanti dell’auto in fuga.

Ricostruzione dell’incidente

La vettura coinvolta, un’auto a noleggio, non si è fermata all’alt degli agenti in via Prenestina, dando inizio a un inseguimento che è terminato con lo scontro in via Achille Grandi. I due uomini alla guida, con precedenti penali, sono stati denunciati per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Nonostante le serietà delle ferite, non risultano in pericolo di vita.

Intervento dei soccorsi

Il forte impatto ha allarmato i passanti che hanno immediatamente allertato i soccorritori del 118, che sono giunti rapidamente sul luogo dell’incidente per prestare soccorso. I feriti sono stati trasportati in ospedale, e gli occupanti dell’auto fuggitiva saranno ascoltati dalle autorità non appena le loro condizioni lo permetteranno.

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

Un incendio doloso ha devastato quindici automobili della polizia di Stato ad Albano Laziale all’alba di oggi, lunedì 24 febbraio. All’interno del parcheggio del commissariato si trovavano dieci auto di servizio e cinque vetture private degli agenti. Due poliziotti, uno della stradale e uno del commissariato, hanno riportato intossicazioni da fumo e sono attualmente in ospedale per accertamenti.

Indagini in corso

Le indagini, affidate alla Digos della questura di Roma, indicano un’origine dolosa dell’incendio, con la pista anarco-insurrezionalista considerata la più promettente. Telecamere di sicurezza hanno ripreso una persona incappucciata che, dopo aver scavalcato il muro di cinta, ha appiccato il fuoco. Secondo quanto riferito dal segretario del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista”.

Rischi per la sicurezza

Questo episodio si verifica a pochi giorni da un altro incendio simile, avvenuto presso il comando della Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, che aveva già visto in pericolo la sicurezza delle forze dell’ordine. Anche in quell’occasione, una persona incappucciata era stata ripresa mentre tentava di appiccare un incendio.

Reazione delle autorità locali

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha espresso “solidarietà e vicinanza agli agenti del commissariato locale” e ha confermato che “gli uffici comunali si sono attivati per quanto di nostra competenza”. A causa dell’incendio, la circolazione veicolare su via Appia e Borgo Garibaldi è stata temporaneamente chiusa, ma il traffico è stato successivamente riaperto in entrambi i sensi di marcia.

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