Cronaca
Truffa automobilistica a Roma: «Fermati, la mia auto è danneggiata!»: la vittima paga 200 euro per un inganno astuto.

Truffa dello Specchietto a Roma: Un Nuovo Caso di Inganno tra gli Automobilisti
È con grande preoccupazione che si registra un nuovo episodio della truffa conosciuta come “truffa dello specchietto” a Roma, che continua a mettere in allerta i conducenti della capitale. L’ultima vittima è stata un cittadino del quartiere Eur, che ha dovuto affrontare un’inaspettata richiesta di denaro da parte di un abile truffatore.
La Strategia del Truffatore
Il metodo utilizzato è sempre il medesimo. In questo caso, il truffatore ha lanciato delle piccole pietre contro l’automobile della vittima, simulando un impatto per attirarne l’attenzione. Dopo aver provocato il rumore, ha chiesto al conducente di fermarsi per analizzare un presunto danno. Nonostante la proposta di risolvere la questione tramite il modulo di constatazione amichevole (Cid), l’automobilista ha ceduto alle pressioni del malvivente, accettando di consegnare 200 euro.
La Narrazione della Vittima
La persona coinvolta, che vive nella zona, ha condiviso la propria esperienza: “Stavo tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro quando, all’improvviso, ho udito un rumore. Il guidatore di un altro veicolo mi ha invitato ad accostare.” Il truffatore, alla guida di un’auto Jaguar scura, ha messo in atto il consueto copione per trarre in inganno. “Un uomo è uscito dalla sua vettura e, con un tono apparentemente rassicurante, mi ha riferito di aver colpito il suo specchietto.”
Nonostante il suo scetticismo iniziale, la vittima ha notato un graffio sulla propria macchina e uno specchietto rotto. Quando ha proposto di contattare le assicurazioni, il truffatore ha continuato a premere per una soluzione immediata. “Alla fine, sotto la sua pressione, sono andato a prelevare 200 euro da un bancomat.” Una volta in possesso del denaro, il truffatore è fuggito in tutta fretta.
La Necessità di Rimanere Prudente
La modalità con cui avviene questo tipo di truffa è ormai ben conosciuta: il malvivente agisce con sagacia, scegliendo attentamente il momento e il luogo in cui colpire, cercando situazioni in cui non sono presenti testimoni. Questo episodio evidenzia l’importanza di mantenere la calma e di esaminare con attenzione la situazione prima di prendere decisioni affrettate. È fondamentale insistere per coinvolgere le autorità competenti o la propria compagnia di assicurazione, soprattutto in caso di incertezze.
Cronaca
Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.
Il saluto di un’icona della musica
Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.
Un legame con il passato
Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.
Il futuro della musica per Wakeman
La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
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