Cronaca
Un 37enne provoca il pandemonio in un arcade romano!
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Un pomeriggio di scommesse sfrenate si è trasformato in un episodio di violenza in una sala giochi di piazza Roberto Malatesta, nel quartiere Prenestino di Roma. Un uomo, dopo aver speso più di duecento euro alle slot machine senza ottenere alcuna vincita, ha deciso di impegnare il suo telefono cellulare per proseguire nel gioco. Tuttavia, anche i cinquanta euro ottenuti in seguito non sono stati sufficienti per risollevare le sue sorti. Non riuscendo a tollerare la situazione, ha chiesto un prestito al dipendente della sala giochi, promettendo di restituire il denaro una volta vinte le giocate. La risposta negativa del lavoratore ha scatenato la sua furia.
L’aggressione
L’uomo, in preda alla rabbia, ha aggredito il dipendente e ha danneggiato la cassa elettrica. L’incidente, avvenuto intorno alle 21 di un venerdì sera, ha fatto scattare l’allerta. Quando le forze dell’ordine, in particolare gli agenti del reparto Volanti, sono intervenute, il soggetto stava già tentando di fuggire. Tuttavia, gli agenti sono riusciti a fermarlo e lo hanno trasferito agli uffici del commissariato Prenestino per procedere all’identificazione. L’individuo, identificato come M.M., un romano di 37 anni residente ad Albano Laziale, è già noto alle forze dell’ordine per precedenti di aggressione e furto. La sua azione gli è costata un arresto per rapina.
Il soccorso dei feriti
La situazione ha richiesto anche l’intervento di un’ambulanza. I paramedici del 118 hanno soccorso l’impiegato colpito, il quale ha riportato un pugno al volto e contusioni al braccio destro. Dopo le cure fornite sul posto, è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale Casilino. Gli agenti, intanto, hanno interrogato il dipendente per raccogliere informazioni utili a ricostruire i fatti.
Indagini in corso
Al fine di chiarire la dinamica dei fatti, gli investigatori hanno effettuato rilievi sulla scena dell’aggressione. L’ausilio della Scientifica, che ha raccolto tracce e indizi, è risultato fondamentale. Analizzando le riprese delle telecamere di sorveglianza, gli agenti hanno potuto confermare quanto raccontato dalla vittima e dai testimoni. Quest’ultimo, visibilmente scosso, ha dichiarato: “Conosco il mio aggressore, è un giocatore abituale. Quando ha esaurito i fondi, ha iniziato a chiedermi aiuto, minacciandomi apertamente. Mi ha detto: ‘Se non mi dai i soldi, ti rapino’. La situazione è rapidamente degenerata”.
Il dipendente ha descritto la furia dell’aggressore: “Inizialmente, ha iniziato a colpirmi con pugni e calci. Poi, non riuscendo a forzare la cassa, ha iniziato a distruggere arredamenti come tavoli e sedie. Era in preda a una rabbia irrefrenabile. Seppur circondato da altri clienti, nessuno era in grado di intervenire per fermarlo.” Un altro collega, rendendosi conto della gravità della situazione, ha allertato i soccorsi e fornito una descrizione chiara del rapinatore, consentendo così alla polizia di arrestarlo non appena giunti sul posto.
Le informazioni fornite dalla vittima, unite alle prove video, hanno portato all’arresto del 37enne, che ora dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni di fronte alla legge.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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