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Un Patteggiamento Inaspettato: L’Agente Rivelatore Due Anni Dopo il Volo di Omerovic dalla Finestra durante un’Operazione di Polizia

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Un Patteggiamento Inaspettato: L’Agente Rivelatore Due Anni Dopo il Volo di Omerovic dalla Finestra durante un’Operazione di Polizia

Il giudice per le indagini preliminari di Roma ha accettato ieri la richiesta di patteggiamento da parte di Fabrizio Ferrari, l’agente di polizia coinvolto nel caso di Hasib Omerovic. Ferrari è stato condannato a scontare undici mesi e sedici giorni. L’episodio al centro della vicenda risale al 25 luglio 2022, quando Omerovic, un ventiseienne sordomuto, è caduto dalla finestra durante una perquisizione effettuata da agenti del commissariato di Primavalle nella sua abitazione in via Gerolamo Aleandro. L’avvocato difensore Alessandro Gentiloni Silveri, insieme a Marta Lucisano, ha sottolineato come Ferrari abbia collaborato in modo spontaneo con la procura per chiarire i dettagli di una situazione molto delicata, assumendosi responsabilità in modo onesto.

La Decisione di Patteggiare

La posizione di Fabrizio Ferrari è stata considerata separatamente e, grazie al consenso della procura, sono state riconosciute delle attenuanti generiche che hanno prevalso sulle aggravanti. Di conseguenza, si è optato per il patteggiamento. La cooperazione di Ferrari si è rivelata cruciale nella ricostruzione degli eventi, portando così alla richiesta di processo per altri tre poliziotti coinvolti. L’agente ha confessato di aver firmato, per timore, un rapporto di servizio falso redatto dal suo superiore, Andrea Pellegrini. Durante il racconto dell’accaduto, Ferrari ha riferito: “Quando siamo entrati nel palazzo, Pellegrini ha colpito Omerovic con due schiaffi. Ho visto Omerovic rimanere esterrefatto e ho lanciato uno sguardo a Sicuranza, chiedendogli con gli occhi ‘cosa stai facendo?'”. Ha anche riferito di aver assistito a come Pellegrini avesse legato Omerovic con un cavo di ventilatore e impugnato un coltello, scattando foto del giovane.

Le Accuse nei Confronti dei Colleghi

L’indagine condotta dal pm Stefano Luciani ha portato ad accusare Andrea Pellegrini, insieme ad altri due colleghi, di tortura. Questi agenti sono attesi in udienza preliminare per il 25 ottobre. All’epoca dei fatti, Pellegrini operava presso il distretto XIV di Primavalle ed è accusato di aver commesso atti di violenza e minaccia durante l’identificazione a casa di Omerovic, causando un trauma psicologico che ha spinto il 36enne a tentare la fuga, sfociando nella caduta fatale.

Oltre a Pellegrini, anche gli agenti Alessandro Sicuranza e Maria Rosa Natale sono accusati di falso aggravato per aver redatto un rapporto di servizio ingannevole, omettendo le violenze perpetrate da Pellegrini. Durante l’udienza preliminare, Hasib Omerovic, che ha dovuto affrontare un lungo ricovero di otto mesi in ospedale, e la sua famiglia si preparano a costituirsi parte civile nel processo.

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