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Un secondo episodio schioccante nel giro di 12 ore!

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Un secondo episodio schioccante nel giro di 12 ore!

# Tragica mattinata nei carceri italiani: due suicidi in poche ore

Questa mattina si sono registrati due suicidi in carceri italiani, evidenziando una situazione allarmante all’interno degli istituti penitenziari. A Regina Coeli, un detenuto è stato trovato morto nella sua cella, mentre va segnalato un caso simile ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UIlpa Polizia Penitenziaria, ha commentato la situazione sottolineando che stiamo assistendo a “una strage senza fine”.

Il caso di Regina Coeli

Il detenuto trovato privo di vita nella sua cella a Regina Coeli era stato arrestato il 25 agosto scorso con accuse legate ai maltrattamenti in famiglia, aveva 50 anni. Secondo le prime ricostruzioni, ha scelto di porre fine alla sua vita dopo meno di un mese di detenzione. Il suo corpo è stato rinvenuto da alcuni agenti intorno alle 6.45 del mattino. Anche in questo caso, non ci sono stati soccorsi efficaci: l’uomo era già deceduto.

Contemporaneamente, nel carcere di Ariano Irpino, è emerso un altro tragico episodio. Qui, un detenuto di 32 anni di origine nigeriana è stato trovato impiccato nella sua cella. Era in carcere per reati relativi all’immigrazione clandestina. Entrambi i eventi pongono interrogativi inquietanti sulla salute mentale dei detenuti e sulle condizioni delle strutture carcerarie.

Una crisi sistemica

Gennarino De Fazio ha messo in evidenza il drammatico aumento dei suicidi tra i detenuti, portando il numero totale a 72 dall’inizio dell’anno, a cui si aggiungono i sette agenti di polizia penitenziaria che hanno perso la vita per suicidio nel 2024. “Stiamo vivendo una crisi senza precedenti”, ha dichiarato, sottolineando il fallimento del sistema carcerario.

De Fazio ha anche denunciato il sovraffollamento del carcere di Regina Coeli, dove il numero dei detenuti è superiore alla capienza programmata: dovrebbero esserci 626 posti disponibili, ma risulta che vi siano 1168 detenuti, evidenziando un aumento del 184%.

Le condizioni di lavoro del personale

Mentre la popolazione carceraria cresce, la Polizia Penitenziaria si trova a dover affrontare una grave carenza di organico: solo 350 agenti sono attualmente in servizio, rispetto ai 709 necessari. De Fazio ha fatto notare che il personale lavora in condizioni estremamente difficili, tra strutture fatiscenti e mancanza di risorse. Questo clima di inadeguatezza influisce sia sui detenuti che sugli operatori, che si trovano costretti a far fronte a situazioni disumane.

“È urgente implementare misure concrete per ridurre la densità di persone in carcere, rafforzare la Polizia Penitenziaria e garantire assistenza sanitaria e psichiatrica efficiente. Senza riforme radicali non possiamo affrontare questa emergenza. Siamo sull’orlo di un baratro”, ha concluso De Fazio, evidenziando l’urgenza di una ristrutturazione sistemica del tema carcerario.

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