Cronaca
Un’ombra del passato: l’anziana madre nascosta tra le mura di casa.
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Un Triste Incidente a Ciampino
Nella serena atmosfera della cittadina di Ciampino, la pace di una tranquilla domenica sera è stata bruscamente interrotta da un drammatico episodio di violenza. Pasquale Tufano, un uomo di 66 anni, è stato vittima di un attacco da parte della sorella Amelia dopo una accesa discussione. Secondo le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, la donna ha utilizzato un coltello da cucina, colpendo Pasquale con colpi ripetuti all’addome e alla schiena. Fortunatamente, la madre dei due, che si trovava in un’altra stanza, non ha subito conseguenze dirette, anche se ha necessitato di assistenza medica a causa dello shock.
I Fatti
Il drammatico incidente si è svolto all’interno di una villetta bifamiliare situata in Viale Kennedy 68. I carabinieri, intervenuti prontamente, hanno effettuato un attento sopralluogo nel quale hanno sequestrato diversi oggetti, tra cui il coltello impiegato nell’aggressione. I vicini, increduli, si sono riuniti per commentare l’accaduto, descrivendo la famiglia Tufano come una presenza rispettabile e ben vista nella comunità. La casa, costruita dal padre defunto dei tre fratelli, era da lunga data la loro residenza. Sebbene ci fossero stati momenti di conflitto tra i membri della famiglia, mai si era giunti a una simile violenza.
Le Persone Coinvolte
Pasquale Tufano era una figura conosciuta e apprezzata nel suo quartiere. Geometra di professione, viveva con la sorella Amelia e la loro madre anziana, seguendo uno stile di vita discreto ma sempre colmo di cordialità. Non sono emersi segnali di problemi economici che potrebbero spiegare l’evento tragico. Da parte sua, Amelia, nonostante fosse affetta da un disturbo della personalità e seguisse una terapia presso un centro di igiene mentale, era comunque vista di buon occhio dai vicini e partecipava attivamente alla vita della parrocchia locale. La comunità rimane profondamente scossa da questo episodio drammatico, che ha gettato un’ombra su una famiglia che sembrava condurre una vita serena, affrontando solo le normali difficoltà quotidiane.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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