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A Rebibbia, la Porta Santa è aperta per il Giubileo, accompagnata da mostre e concerti in un programma di eventi.

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A Rebibbia, la Porta Santa è aperta per il Giubileo, accompagnata da mostre e concerti in un programma di eventi.

Papa Francesco ritorna al carcere di Rebibbia con un gesto simbolico di grande rilievo: l’apertura della Porta Santa per il Giubileo. Questa porta è l’unica fuori dalle quattro basiliche patriarcali ed è un segnale forte volto a mettere sotto i riflettori la condizione carceraria, tematica particolarmente cara al Pontefice. Recentemente, infatti, il Papa ha espresso preoccupazione per il sovraffollamento delle prigioni in Italia, una situazione che ha portato a tragiche conseguenze, come la morte di un detenuto ad Arezzo.

L’inizio delle celebrazioni del Giubileo è fissato per il 24 dicembre. La cerimonia d’apertura seguirà la messa solenne di Natale in piazza San Pietro, e sarà caratterizzata da un concerto di campane organizzato dalla Pontificia Fonderia di Campane Marinelli. Durante l’annuncio, Papa Francesco avvierà un periodo di dodici mesi dedicato alla conversione e alla speranza.

Detenuti

Un primo passo in questa direzione è già stato compiuto: l’11 settembre è stata siglata un’intesa tra il Vaticano, il Ministro di Giustizia Nordio e il sindaco Gualtieri. Questa collaborazione prevede l’inserimento di diversi detenuti in attività di impegno sociale. L’arcivescovo Rino Fisichella ha dichiarato che si sta lavorando per consentire a un certo numero di detenuti di partecipare a percorsi alternativi al carcere, inclusi lavori socialmente utili. Queste iniziative coinvolgeranno sia uomini che donne con i requisiti necessari.

I Pellegrini

Le azioni in programma includono l’accompagnamento dei pellegrini e assistenza variabile. La logistica di queste attività è ora gestita da via Arenula e dal Campidoglio. Monsignor Fisichella ha presentato il programma completo del Vaticano, sottolineando gli sforzi di Roma per migliorare ulteriormente il volto della città nonostante i disagi causati dai lavori in corso.

Un evento di grande valore simbolico sarà l’esposizione dell’opera White Crucifixion di Marc Chagall a Roma, presso il nuovo Museo del Corso. Quest’opera verrà mostrata dal 27 novembre al 27 gennaio 2025. Inoltre, una seconda mostra presenterà rare icone dei Musei Vaticani a Piazza Navona, dal 16 dicembre al 16 febbraio 2025.

Osaka

Il Vaticano sarà anche presente all’Expo di Osaka in Giappone dal 13 aprile al 13 ottobre 2025. Il tema del Padiglione della Santa Sede sarà “La Bellezza porta Speranza”, e vedrà esposta La Deposizione, l’unica opera del Caravaggio conservata nei Musei Vaticani.

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Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

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Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

Scopri le storie commoventi e segrete di Papa Francesco che hanno trasformato vite ai margini della società! #PapaFrancesco #StorieDiFede #PeriferieIncredibili

Le Testimonianze

Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.

L’Abbraccio

E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.

L’Incontro

Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.

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A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

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A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

Hai mai immaginato un tranquillo pomeriggio con tuo figlio trasformarsi in un incubo per colpa di un aggressore ubriaco? #Roma #Esquilino #MinacciaNotturna

L’Incidente Sconvolgente nel Cuore di Roma

Un pomeriggio apparentemente sereno si è trasformato in un momento di puro terrore per una mamma e il suo bambino, mentre camminavano nei pressi di piazza Dante, nel vivace rione Esquilino. L’uomo, di origini straniere e visibilmente alterato dall’alcol, brandiva il collo di una bottiglia di vetro, creando un’atmosfera di paura e tensione inaspettata.

La Testimonianza della Mamma Terrorizzata

Anna M. ha raccontato i dettagli di quell’incontro agghiacciante: “Erano circa le 18 e io e mio figlio stavamo tornando a casa dopo una giornata al parco. Il bambino era stanco ma felice, e le giornate più lunghe rendevano tutto così piacevole”. Ma improvvisamente, l’uomo ha iniziato a seguirli, accelerando i passi e gridando insulti, lasciando la donna in preda al panico.

L’Aggressione e il Momento di Paura

Nonostante i tentativi di distrarre il piccolo e accelerare, l’aggressore li ha raggiunti, afferrando il braccio della mamma e puntandole il collo della bottiglia quasi in faccia. “Voleva soldi e il bambino ha iniziato a piangere, mentre lui rideva in modo inquietante”, ha spiegato Anna. Per liberarsi, ha dovuto cedere 50 euro, sperando che l’incubo finisse lì e che l’uomo scomparisse. Da quel momento, il piccolo è rimasto profondamente scosso, e la mamma ora si chiede come vivere in un quartiere dove eventi del genere sembrano all’ordine del giorno.

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