Attualità
Accuse di violenza alla ex moglie, l’ultrà “Er Polpetta” si difende in tribunale: “Seguivo un codice d’onore”

“Se avessi fatto queste cose sarei una carogna, non un detenuto”, ha dichiarato Er Polpetta in udienza a piazzale Clodio, durante il processo per maltrattamenti.
Le accuse di maltrattamenti
Minacce e botte alla ex moglie, l’avrebbe costretta anche a vendere droga per suo conto. “Se vado in carcere, comunque ti ammazzano gli altri”, avrebbe detto l’ultra della Curva Sud Massimiliano D’Alessandro detto Er Polpetta prima di essere arrestato. Arrivato a processo, però, l’ultra ha smentito ogni accusa.
“Non è vero, ho i miei codici d’onore. Sono sbagliati, ma una delle regole è rispettare la famiglia: diversamente non sarei un detenuto, ma una carogna. Le dicevo che era il mio fiore”, ha dichiarato prima di smentire quanto, invece, in precedenza ha dichiarato l’ex moglie davanti alla prima sezione collegiale del tribunale di Roma. “Non l’avrei mai picchiata, neanche mia figlia”. Una versione diversa da quella sostenuta dalla ex moglie.
Il racconto della moglie: “Picchiata e minacciata”
La donna lo ha denunciato nell’autunno del 2023, ma già tre anni prima aveva lasciato la casa in cui vivevano insieme, cercando un nascondiglio lontano da lui e tenendo il telefono spento, per non dover leggere le minacce da parte dell’ex marito. Secondo quanto raccontato dalla moglie, le lanciava le sedie addosso, la picchiava e la minacciava anche davanti ai figli minori.
“Voleva cambiare vita, ma non era libera di farlo”, ha dichiarato un’amica della donna davanti ai giudici che si stanno occupando del caso. “Avrebbe voluto lasciarlo già nel 2017, dopo il primo arresto. Poi è scappata di casa, ma ha continuato ad avere paura”.
Chi è l’ultra conosciuto come Er Polpetta
Imputato nel processo per maltrattamenti familiari dopo la denuncia sporta dalla ex moglie, l’ultra conosciuto come Er Polpetta era già noto alle forze dell’ordine. In occasione della trasferta romanista a Brescia del 20 novembre 1994, aveva preso parte agli scontri culminati con l’accoltellamento al vicequestore di Brescia, Giovanni Selmin. Per l’accaduto era già stato condannato a 4 anni. Ha precedenti per furto, rapina, detenzione abusiva di armi e spaccio.
Attualità
Problema tecnico sulla ferrovia Roma-Cassino causa ritardi di due ore per i treni

Problemi tecnici sulla linea ferroviaria Roma-Cassino stanno causando significativi ritardi. Oggi, martedì 25 febbraio, Trenitalia ha comunicato che i treni possono subire ritardi fino a due ore, oltre a limitazioni e cancellazioni.
Cause dei disagi
La circolazione è fortemente rallentata a causa di un problema tecnico alla linea in prossimità di Colleferro. I tecnici di Rfi sono attualmente al lavoro per risolvere la situazione.
Impatti sui viaggiatori
I disagi sulla tratta Roma-Cassino richiedono prudenza da parte dei passeggeri, che sono avvisati di possibili ulteriori limitazioni e cancellazioni nel corso della giornata.
Attualità
Striscione fascista esposto in Curva Sud durante la partita della Roma provoca sdegno e viene ripreso in tv

Durante la partita Roma-Monza, vinta dalla squadra giallorossa con il punteggio di 4 a 0, la Curva Sud ha esposto un grande striscione dedicato a “Paoletto” con la citazione: “Io ce resto su sta strada finché me reggheno le gambe, è co sto core e co sta faccia che so diventato grande!”. Si tratta di una frase che, sebbene non offensiva né esplicitamente riconducibile al fascismo, ha sollevato polemiche.
Il giornalista Paolo Berizzi del quotidiano La Repubblica ha evidenziato che i versi provengono dal brano “Er camerata”, scritto nel 2007 dal gruppo di estrema destra INSEDIA e pubblicato nell’album ‘Quando c’era lui’. Nonostante il testo dello striscione non contenga riferimenti evidenti al fascismo, il significato della canzone è controverso. Il brano aborda temi legati alla lealtà tra amici e alla vita di strada, esprimendo un forte attaccamento a ideali che possono risultare problematici.
La canzone completa, ricca di frasi come: “Nun s’accannano l’amici per un paro de mignotte” e “ma una cosa ne so certo, una sola l’ho capita, nun s’accanna un Camerata anche a rischio de la vita!”, riflette un contesto che potrebbe suscitare preoccupazioni. La discussione attorno allo striscione evidenzia la complessità dei simboli e dei messaggi all’interno delle culture calcistiche.
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