Attualità
Addio a Adamo Dionisi: presente il mondo del cinema e gli Irriducibili della Lazio ai funerali

Centinaia di persone si sono riunite per dare l’ultimo addio all’attore Adamo Dionisi, scomparso a 59 anni dopo una lunga malattia. L’artista, noto al grande pubblico soprattutto per il suo ruolo nella serie televisiva ‘Suburra’, era una figura amata sia nell’ambiente cinematografico che tra i tifosi della Lazio. Il funerale, tenutosi nella suggestiva basilica di Santa Maria in Trastevere, ha visto la partecipazione di molti nomi illustri del cinema italiano, tra cui Alessandro Borghi, Valerio Mastandrea, Pietro Castellitto e Francesco Montanari.
Un addio condiviso
L’evento ha avuto una forte connotazione emotiva, con gli ultras della Lazio che hanno reso omaggio al loro ex leader con cori e striscioni. Tra i tifosi presenti, anche una delegazione di sostenitori della Roma, che ha esposto uno striscione recante il messaggio: "‘Sono sempre i più mejo che se ne vanno". Dionisi, che aveva iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo durante un periodo di detenzione in carcere, aveva trovato grande apprezzamento tra i suoi colleghi, definendolo Pietro Castellitto come "il più grande attore con cui abbia mai lavorato".
Polemiche e omaggi
Nonostante il clima di commozione, la cerimonia non è stata esente da polemiche. Fabrizio Toffolo, leader della Curva Nord e amico di Dionisi, ha pubblicato un post critico, contestando il comportamento del parroco della chiesa per aver vietato l’uso di uno stendardo commemorativo e per non aver concesso la possibilità di condividere un ricordo pubblico. Il polemico episodio non ha però oscurato il caloroso omaggio di amici e fan, che hanno voluto ricordare l’attore con storie e aneddoti personali.
Il funerale è stato anche l’occasione per riflettere sulla carriera travagliata di Dionisi, dalle sue radici negli stadi come capo ultras a una vita nel cinema iniziata quasi per caso. Una trasformazione che, come pochi, ha saputo trasformare difficoltà e sfide in un percorso di successo e ispirazione, lasciando un’eredità significativa nel mondo dello spettacolo italiano.
Attualità
Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca
A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.
Situazione Igienica Allarmante
Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.
Reazione dei Cittadini
I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.
Intervento delle Autorità
Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.
Attualità
Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione
Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.
L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.
La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.
La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.
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