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Alta tensione nel PD: critiche delle correnti dem verso Palazzo Senatorio.

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Alta tensione nel PD: critiche delle correnti dem verso Palazzo Senatorio.

IL CASO

Una Direzione Inquieta al Circolo Dem Ardeatino: Tensioni e Accuse

Formalmente, una direzione animata da un confronto sereno. Almeno fino a un certo punto. Poi, quella andata in scena giovedì sera al circolo Dem Ardeatino “Enrico Berlinguer” si è trasformata in un j’accuse a Palazzo Senatorio: «non parlate con noi che stiamo tutti i giorni a contatto con i cittadini» è l’accusa più diffusa delle varie correnti del pd romano.

Agenda Sospesa: Incontri Rinviati

Intanto, gli appuntamenti già convocati vanno nel freezer e slittano: direzione, assemblea e incontri. Ora, ufficialmente, il Pd romano sposta tutto a data da destinarsi. Prima si devono vedere il segretario romano, Enzo Foschi, e il sindaco Gualtieri. Appuntamento che non è ancora in agenda senza neanche un’ipotesi di data. L’unica certezza è la seduta di Assemblea capitolina il 28 ottobre prossimo quando i due nuovi assessori – Massimiliano Smeriglio alla Cultura e Giulio Bugarini al Personale – si presenteranno ai consiglieri. Per il resto, ci sono solo racconti e retroscena.

Critiche e Malumori Crescenti

Le correnti – area dem, zingarettiani (di riti e osservanze varie), Orfini, – mettono sotto accusa alcune delle scelte della Giunta. Il biglietto Atac a 2 euro, ad esempio, che i riottosi non vogliono: «Come fate ad aumentare con Atac che sta così. E non basta dire, “sono 20 anni che non si ritocca il biglietto”. Avete fatto fare a Ghera (Fabrizio, assessore regionale ai Trasporti, ndr) la parte del comunista». E chissà se Ghera, di Fratelli d’Italia, avrà apprezzato. Altro giro. La Ztl Fascia Verde, considerata un boomerang. Gli sgomberi nella zona di Termini e viale Pretoriano. I problemi dei b&b che proliferano. E poi, pur ribadendo che si tratta di un problema di modi e non di nomi, mancherebbe la nomina di qualcuno in Giunta indicato dalla Segreteria nazionale. Infine, hanno decisamente lasciato il segno le parole del sindaco («Gli assessori li scelgo io»).

A queste critiche, viene risposto che si è alla vigilia dell’Anno Santo, che la città sta rapidamente cambiando e che il sindaco è sempre stato pronto a partecipare a tutte le iniziative avviate dalla segreteria romana del partito, insieme ai presidenti di Municipio. Insomma, la tregua forzata non spegne ancora i malumori.

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