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Cronaca

Ama: previsti 373 nuovi mezzi per il Giubileo

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Ama: previsti 373 nuovi mezzi per il Giubileo

# La Rivoluzione dei Rifiuti a Roma: Nuovi Veicoli Avanzati

L’evoluzione nella gestione dei rifiuti a Roma subisce un’importante svolta con l’introduzione di moderni mezzi operativi. Negli ultimi tempi, la città ha accolto i primi venti veicoli di una nuova flotta composta da 373 mezzi, che verranno attivati nei prossimi sei mesi. Queste unità sono specificamente progettate per raccogliere rifiuti in modo più efficiente, promettendo di incrementare l’efficacia operativa di Ama, l’ente municipale responsabile della raccolta dei rifiuti.

Rinnovamento e Investimenti Straordinari

L’aggiornamento della flotta di Ama segna un salto notevole in termini di investimenti, con una spesa annuale che è aumentata da 29 milioni a circa 200 milioni di euro. L’acquisto dei veicoli è costato 104 milioni di euro all’agenzia. Durante la presentazione di questi nuovi mezzi, il sindaco Roberto Gualtieri ha sottolineato l’importanza di questo passo all’interno di un progetto più ampio che prevede anche l’assunzione di 1.200 nuovi lavoratori. L’obiettivo complessivo di Ama è migliorare in modo tangibile i servizi di raccolta e la pulizia urbana.

Innovazioni nei Compattatori

Le nuove macchine compattatrici sono state progettate per ottimizzare i tempi di svuotamento dei cassonetti, che si riducono da 90 a soli 45 secondi. Questo non solo velocizza la raccolta dei rifiuti, ma abbassa anche i tempi di attesa lungo le strade. I nuovi compattatori sono dotati di sistemi di sanificazione, tra cui enzimi per la pulizia interna dei cassonetti e attrezzature per lavarne le superfici esterne. Ama ha iniziato il percorso verso la sostenibilità, integrando veicoli elettrici nella flotta, con la comune intenzione di garantire una transizione ecologica entro il 2025.

Con una flotta totale di 1.735 veicoli, che include mezzi pesanti, leggeri e spazzatrici, il piano di rinnovamento rappresenta un passo cruciale per rendere Roma una città più pulita e sostenibile. L’implementazione dei veicoli elettrici è parte di una strategia a lungo termine, mirata a ridurre l’impatto ambientale dell’ente e a migliorare le condizioni di lavoro per gli operatori del settore.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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