Cronaca
Approvazione del Crocifisso nelle scuole romane: favorevoli centrodestra, Pd e 5Stelle si astengono, aumento del dibattito pubblico
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Approvazione della Risoluzione sui Crocifissi nelle Scuole del VI Municipio di Roma
Il Consiglio Municipale del VI Municipio di Roma, che comprende anche la zona di Tor Bella Monaca, ha votato all’unanimità per una risoluzione che riguarda l’installazione dei crocifissi nelle scuole. Questa iniziativa, sostenuta dal minisindaco Nicola Franco del partito Fratelli d’Italia (FdI), ha l’obiettivo di promuovere la presenza del simbolo cristiano negli istituti scolastici locali, pur lasciando la decisione finale alle singole scuole, senza obblighi vincolanti. Sebbene la maggioranza abbia sostenuto la proposta, i membri del Partito Democratico (PD) e del Movimento 5 Stelle (M5S) hanno scelto di astenersi, dando vita a un acceso confronto.
Valorizzazione delle Tradizioni Culturali
Nicola Franco ha espressamente evidenziato che l’inserimento dei crocifissi nelle scuole non sarà imposto, bensì rappresenterà una scelta volontaria per quelle istituzioni che vorranno aderire all’iniziativa, in particolare in vista del Giubileo. Il minisindaco ha messo in risalto il rispetto per l’autonomia degli istituti scolastici e ha menzionato l’importanza di tavoli interreligiosi come mezzo per riconoscere e rispettare le varie fedi presenti nel territorio. Gabriele Manzo, presidente della Commissione Cultura e sostenitore della risoluzione, ha espresso il senso di orgoglio della maggioranza per la difesa di simboli significativi dell’identità culturale locale.
Discussione sull’Indipendenza delle Istituzioni Scolastiche
Fabrizio Compagnone, capogruppo del PD nel Municipio, ha sottolineato la necessità di rispettare il principio di autodeterminazione delle scuole e degli studenti, evidenziando che la questione esula dalle competenze municipali. Ha inoltre ribadito che le dirigenze scolastiche hanno la facoltà di decidere liberamente riguardo all’esposizione dei crocifissi, facendo notare che l’Italia è un Paese laico, come sancito dagli articoli 8 e 19 della Costituzione.
Riflessioni sul Ruolo dei Simboli Religiosi
Il dibattito che ha accompagnato questa risoluzione si inserisce in un contesto di discussioni più ampie riguardanti il ruolo dei simboli religiosi negli spazi pubblici. La proposta ha sollevato interrogativi importanti sulla libertà di culto e sulla neutralità delle istituzioni educative in un Paese caratterizzato da una significativa diversità religiosa e dal principio di laicità. Mentre alcuni sostengono che tale iniziativa rappresenti un ritorno a tradizioni condivise, altri la vedono come una possibile minaccia alla separazione tra Stato e religione.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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