Attualità
Assoluzione sorprendente: la psichiatra di Rebibbia riacquista la libertà!

La Sentenza di Assoluzione della Psichiatra
Lorena Bianchi, psichiatra in servizio presso il carcere di Rebibbia, è stata dichiarata non colpevole dell’accusa di omicidio colposo relativa alla morte di due bambini. La notizia è giunta con sorpresa, e l’avvocato della parte Civile, Andrea Palmiero, ha commentato: “Accogliamo la decisione del tribunale con attenzione. Ci riserviamo di esaminare le motivazioni e speriamo che la procura decida di presentare appello”.
Contesto Tragico del Giudizio
Il caso è emerso quando due piccoli, fratelli tra loro, sono stati tragicamente uccisi dalla madre, Alice Sebesta, che si trovava in detenzione nel reparto nido del penitenziario. L’accusa ha sostenuto che la Dr.ssa Bianchi non avesse effettuato tre visite richieste alla donna, nonostante i ripetuti allertamenti della vice direttrice e del personale del nido. La madre, in uno stato di evidente squilibrio mentale, ha lanciato i suoi figli giù dalla tromba delle scale: il più piccolo, di soli sei mesi, è deceduto immediatamente, mentre il fratello maggiore è morto giorni dopo presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma. Dopo l’aggressione, Sebesta ha esclamato: “Li ho liberati!”.
Reazioni al Verdetto
Dopo la sentenza, l’avvocato Palmiero ha sottolineato la necessità di analizzare le motivazioni che hanno portato all’assoluzione della psichiatra. È da ricordare che la donna, arrestata precedentemente per reati legati alla droga, si trovava in carcere con i suoi figli. Durante un momento di pausa per il pranzo, Sebesta ha compiuto l’insano gesto, che ha colto di sorpresa gli operatori del penitenziario, i quali non hanno potuto intervenire in tempo utile. La piccola è morta sul colpo mentre il fratello, giunto in condizioni critiche all’ospedale, non è riuscito a sopravvivere, nonostante i tentativi dei medici.
Attualità
La moglie viene strangolata e colpita in volto, trasportata d’urgenza in ospedale

Paura a Roma, dove nei giorni scorsi una donna di 41 anni ha fatto arrestare il marito dopo che lui ha provato a strangolarla. Per lui è scattato l’arresto.
L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. È stata la moglie a contattare il numero di emergenza 112 e a chiedere aiuto dopo l’ennesimo episodio di violenza. I carabinieri della Stazione di Roma Bravetta sono intervenuti all’abitazione e hanno arrestato in flagranza di reato il trentaseienne.
La quarantunenne ha raccontato che da tempo subiva maltrattamenti da parte del marito. Nell’ultimo violento episodio, descritto ai carabinieri, l’uomo l’avrebbe colpita a pugni sul volto, provando a strangolarla. La donna è stata soccorsa e trasportata d’urgenza al policlinico Agostino Gemelli, dove ha ricevuto cure per contusioni multiple.
In seguito all’intervento, il marito è stato arrestato e, a seguito di gravi elementi indiziari raccolti, il suo arresto è stato convalidato dal Tribunale di Roma. Nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Attualità
Rapina a Fiumicino: i dipendenti vengono sequestrati da uomini armati di pistola nascosti in banca durante l’arrivo

Una rapina si è verificata in una filiale del Banco di Anagni a Fiumicino. Due ladri armati di pistola si sono introdotti nella banca, attendendo l’arrivo dei dipendenti per prenderli in ostaggio e ottenere il bottino.
Dettagli della rapina
Il fatto è accaduto nella mattinata di lunedì 24 febbraio 2025, intorno alle ore 8.20, poco prima dell’apertura della filiale. I due impiegati, entrando nella struttura, hanno incontrato i rapinatori vestiti di nero e con il volto coperto da passamontagna, che hanno minacciato i dipendenti con accento romano e sequestrato i loro telefoni. Dopo averli rinchiusi all’interno dei locali, i ladri hanno cercato il denaro.
La fuga dei rapinatori
Secondo le prime informazioni, il bottino ammonterebbe tra i 60 e i 70mila euro. Una volta ottenuta la somma, i due ladri sono fuggiti attraverso un buco scavato nel pavimento, che gli inquirenti ipotizzano possa essere stato utilizzato anche per entrare nella banca prima dell’apertura.
Le indagini in corso
Subito dopo la rapina, la Polizia Scientifica e la Squadra Mobile hanno avviato le indagini per rintracciare i due ladri e fare luce sulla dinamica dell’accaduto.
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