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Borseggiatrice Arrestata in Metro: Ruba un Portafoglio Mentre Chiede Indicazioni per il Vaticano

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Borseggiatrice Arrestata in Metro: Ruba un Portafoglio Mentre Chiede Indicazioni per il Vaticano

Una misura senza precedenti è stata adottata dalle autorità giudiziarie a Roma: una borseggiatrice trentenne è stata arrestata in flagranza di reato e le è stato imposto il divieto di utilizzare la metropolitana. La donna, di origini bosniache, è stata sorpresa dagli agenti della Polizia di Stato del Distretto Trevi mentre sfilava portafogli ai passeggeri della metro A. Il suo modus operandi era collaudato: sfruttava l’affollamento dei vagoni per appoggiarsi ai viaggiatori e derubarli.

L’arresto lungo la banchina della metro

Il fermo della borseggiatrice è avvenuto nelle scorse ore su una banchina della linea A. La donna era già nota alle forze dell’ordine per reati simili ed era tenuta sotto osservazione dagli agenti. Questi, monitorandola, hanno individuato la sua tecnica abituale: scegliere i vagoni più pieni e individuare i turisti, che sembravano essere il suo bersaglio preferito. Una volta affacciatasi sulla banchina, la donna ha iniziato il suo giro, facendo attenzione a chi poteva portare il portafoglio più rilevante.

La vittima distratta con la richiesta di indicazioni

Tra le vittime di questa serie di furti anche una coppia di turisti cinesi, che hanno subito il furto mentre la donna li distraeva chiedendo informazioni per raggiungere il Vaticano. Bloccata in flagranza di reato, la borseggiatrice ha opposto resistenza all’arresto, ma alla fine è stata condotta dalle forze dell’ordine al giudice che ha convalidato il fermo imponendole il divieto di accedere alla metropolitana.

La notizia ha acceso un dibattito sull’efficacia delle misure di contrasto ai borseggiatori nei mezzi pubblici a Roma, e il caso di questa donna, divenuto simbolico, riporta l’attenzione sulla sicurezza dei trasporti pubblici, specialmente nelle zone turistiche più affollate.

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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.

Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.

I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.

La dinamica

Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.

L’arresto

L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.

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