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Caso Orlandi: in audizione il poliziotto testimone dell’incontro con il giovane dell’Avon

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Caso Orlandi: in audizione il poliziotto testimone dell’incontro con il giovane dell’Avon

L’attesa continua nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, con la prevista audizione di Bruno Bosco, che all’epoca della vicenda era Sovrintendente capo della Polizia. Bosco ha affermato di aver assistito a un incontro tra una giovane riconducibile alla quindicenne scomparsa e un uomo descritto come il “ragazzo dell’Avon”. Questo incontro si sarebbe svolto nei pressi del Senato, con la partecipazione di un vigile urbano che avrebbe visto la stessa scena.

Bruno Bosco: perché potrebbe essere una testimonianza chiave

Interrogato a breve distanza dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, Bosco aveva condiviso la sua testimonianza con Giulio Gangi, un agente del Sisde ora deceduto. Quel giorno del 22 giugno 1983, Bosco avrebbe notato una BMW verde chiaro e un uomo sulla trentina avvicinarsi a una ragazzina descritta simile a Emanuela. Il testimone chiave dovrà ora fornire ulteriori dettagli alla commissione bicamerale d’inchiesta, nella speranza di gettare nuova luce su un caso che da tempo alimenta dubbi e speculazioni.

La versione di Bosco e i punti in comune con le altre

La testimonianza di Bosco combacia con quella di Alfredo Sambuco, un vigile urbano presente all’epoca. Entrambi i relatori menzionano un uomo con caratteristiche simili, associato a un cofanetto o una borsa con prodotti Avon. Nel tempo, Sambuco ha cambiato alcuni dettagli nella sua deposizione, generando ulteriori quesiti su quanto accaduto realmente quel giorno.

Chi è l’uomo della BMW verde: l’identikit

Decenni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, l’identità dell’uomo visto da uno dei testimoni rimane incerta. Un identikit è stato creato basandosi sulle descrizioni fornite, ma la verità sembra ancora sfuggente. Le ipotesi spaziano da un possibile coinvolgimento familiare sino a una complessa rete di contatti oltre confine, con Pietro Orlandi, fratello della scomparsa, concentrato su una pista che coinvolge presunte attività segrete tra Civitavecchia, la Sardegna, e Londra. La ricerca della verità prosegue, con la speranza di risolvere un mistero che ha intrappolato l’attenzione pubblica per decenni.

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Derby Lazio-Roma: scontri tra tifosi fuori dall’Olimpico, lancio di oggetti contro la polizia

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Derby Lazio-Roma: scontri tra tifosi fuori dall’Olimpico, lancio di oggetti contro la polizia

Una serata incandescente a Roma: scontri tra tifosi prima del derby Lazio-Roma. Fuori dall’Olimpico, i supporter si sono fronteggiati con "il lancio di oggetti contro la polizia". Le tensioni si sono infiammate, mostrando ancora una volta come lo sport possa diventare terreno di scontro politico. #Roma #Derby #Scontri #Politica

Durante il tanto atteso derby tra Lazio e Roma, la tensione è esplosa fuori dallo stadio Olimpico. I tifosi delle due squadre, mai realmente amichevoli, hanno trasformato la serata in un campo di battaglia urbano. Il lancio di oggetti contro la polizia ha segnato uno dei momenti più critici della serata, dimostrando come il calcio, in Italia, sia spesso più di un semplice gioco.

Scontri fuori dall’Olimpico

I disordini sono iniziati quando gruppi di tifosi, armati di bottiglie, pietre e altro, hanno deciso di sfidare non solo i rivali sportivi ma anche le forze dell’ordine. La polizia, già pronta per gestire le consuete tensioni di un derby, si è trovata a fronteggiare una situazione di vera e propria guerriglia urbana. Le immagini dei tafferugli hanno rapidamente fatto il giro del web, mostrando un paese dove il calcio è ancora una metafora della divisione sociale e politica.

La risposta delle autorità

Le autorità hanno prontamente risposto con cariche di alleggerimento e l’uso di lacrimogeni per disperdere la folla. Nonostante gli sforzi, la situazione è rimasta tesa per buona parte della serata, con alcuni agenti leggermente feriti e diversi tifosi fermati. La questione solleva inevitabilmente un dibattito sulla gestione della sicurezza durante eventi sportivi di massa e sul ruolo che il calcio gioca nella società italiana.

Sport e Politica: un binomio inevitabile

Il calcio in Italia non è solo un gioco, ma un riflesso delle dinamiche sociali e politiche. Gli scontri di ieri sera non sono solo una questione di rivalità sportiva, ma anche di identità e appartenenza politica. La frase il lancio di oggetti contro la polizia diventa, in questo contesto, un simbolo di una frustrazione più profonda, che va oltre il semplice risultato di una partita.

Le immagini e i video degli scontri, diffusi rapidamente sui social media, hanno mostrato ancora una volta come il calcio possa essere un terreno fertile per tensioni sociali, con i tifosi che spesso portano avanti battaglie che vanno oltre i confini del campo da gioco.

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Roma, uomo trova ladri in camera da letto: imbraccia il fucile e spara ai malviventi

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Roma, uomo trova ladri in camera da letto: imbraccia il fucile e spara ai malviventi

#Roma #Cronaca #Ladri Un cittadino romano trova dei ladri che rovistano nella sua camera da letto, prende il fucile e spara. L’incredibile vicenda ha scatenato un acceso dibattito sulla legittima difesa. Ecco i dettagli dell’accaduto.

Un cittadino di Roma ha vissuto momenti di puro terrore quando ha sorpreso dei ladri mentre rovistavano nella sua camera da letto. La risposta dell’uomo è stata immediata: ha imbracciato il fucile e sparato contro i malviventi. L’episodio, che ricorda sempre più una scena da film western, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni sulla legittima difesa.

L’incidente è avvenuto in un contesto di crescente insicurezza percepita dai cittadini, che si sentono sempre meno protetti dalle forze dell’ordine. La reazione dell’uomo è stata definita da alcuni come un atto di legittima difesa, mentre altri criticano la violenza della risposta. La questione è stata ulteriormente alimentata da commenti come quello di un vicino che ha dichiarato: "Meglio un ladro morto che un cittadino derubato", commento che, seppur politicamente scorretto, riflette un sentimento diffuso di frustrazione e paura.

Le autorità stanno indagando sull’accaduto per capire se ci siano gli estremi per l’applicazione della legittima difesa o se si sia trattato di un eccesso di difesa. Intanto, il dibattito pubblico continua a infiammare i social, con opinioni che vanno da chi sostiene che "la giustizia deve fare il suo corso" a chi pensa che "la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto".

L’episodio solleva questioni importanti su come la società e le leggi debbano bilanciare il diritto alla sicurezza personale con la prevenzione della giustizia fai-da-te.

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