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Cause della crescente sfiducia dei romani nei confronti dei trasporti pubblici a favore dell’uso dell’auto

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Cause della crescente sfiducia dei romani nei confronti dei trasporti pubblici a favore dell’uso dell’auto

Sempre più romani preferiscono l’auto ai mezzi pubblici a causa di disagi e ritardi di metro tram e bus. Ma secondo Roma Capitale il 2025 sarà l’”anno della ripartenza”. Riuscirà il sindaco Gualtieri a convincere i cittadini a fidarsi nuovamente del trasporto pubblico?

La sfida della mobilità a Roma: dati e realtà

Questa è la sfida del sindaco Gualtieri e della sua giunta: convincere i romani a fidarsi di nuovo dei mezzi pubblici. Ci riuscirà? La mobilità a Roma, dati alla mano, si poggia prevalentemente sul trasporto privato, con 1,75 milioni di automobili e quasi 40mila motorini. Tradotto: 768 veicoli ogni mille abitanti, cioè quasi una macchina per ogni cittadino. Escludendo i cittadini under 14 e over 80, ossia la popolazione attiva, il tasso di motorizzazione raggiunge complessivamente 923 veicoli ogni 1.000 abitanti, in crescita continua dal 2026, come si legge nel Rapporto Mobilità 2023 di Roma Mobilità. A Parigi e Londra il tasso è di circa 30 automobili per ogni abitante.

Le nuove sfide: Fascia Verde, Ztl e Congestion Charge

Circa metà dei mezzi privati che circolano nella Capitale hanno più di 10 anni. Una soluzione per disincentivare l’utilizzo di un mezzo privato è l’introduzione di nuovi divieti di accesso alla Ztl, in questo caso alla Fascia Verde. Ai microfoni di Fanpage.it il presidente romano di Legambiente, Roberto Scacchi, aveva spiegato: “Se aspettiamo che trasporto pubblico romano funzioni al 100 per 100 per togliere le macchine, lo faremo fra mille anni, cioè non lo faremo mai. Bisogna contestualmente togliere macchine e potenziare il trasporto pubblico anche attraverso gli introiti derivanti dai nuovi divieti”.

Ma l’amministrazione ha sempre sottolineato che la delibera sulla Fascia Verde, con i nuovi divieti, è un provvedimento legato all’inquinamento e non alla mobilità. Per questo ha chiesto (e quasi sicuramente otterrà) alla Regione Lazio il rinvio degli stop per le auto più inquinanti. Uno degli obiettivi della giunta Gualtieri resta tuttavia l’introduzione della Congestion Charge, cioè una tariffa da pagare per entrare nel centro città.

Ma perché i romani non si fidano del trasporto pubblico? In primo luogo a causa della frequenza dei treni, dato che molti treni in servizio sulle tre linee di metropolitana a Roma sono attualmente in revisione, lavori necessari e obbligatori che non erano mai stati eseguiti in passato. Questo, tuttavia, sta creando disagi soprattutto per quanto riguarda la Metro B e B1. Nel corso del 2025 non solo rientreranno in servizio molti convogli revisionati, ma cominceranno anche ad arrivare i nuovi treni acquistati con fondi Pnrr. E, ancora, a dicembre si concluderanno i lavori di sostituzione dei binari della Metro A, a causa dei quali la linea ha chiuso anticipatamente per quasi due anni alle ore 21 nei giorni feriali.

Roma offre ai cittadini e ai turisti una rete di metropolitane lunga complessivamente 59,1 chilometri, con 73 stazioni e soltanto il 16 per cento del territorio all’interno del Grande Raccordo Anulare servito da una fermata. Sono attualmente in corso i lavori di realizzazione delle due nuove stazioni della Metro C, Porta Metronia e Colosseo, con l’apertura prevista a settembre 2025, e quella di piazza Venezia, che dovrebbe aprire nel 2032. È evidente, facendo un confronto con Milano e con alcune capitali europee, che è una rete del tutto insufficiente: secondo i dati Acos, Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, l’offerta pro capite della Capitale è di 50 chilometri, contro i 62 di Londra, i 120 di Milano e i 2025 di Parigi.

Ma quanto costa un biglietto per bus e metro? Costa 2 euro a Milano, 2 euro a Parigi, 2 euro a Madrid e 2 euro a Berlino. Il Comune di Roma ha chiesto alla Regione Lazio di aumentare il costo del biglietto singolo Atac da 1,5 a 2 euro, ma per il momento il presidente Rocca non ha accolto la richiesta. La conseguenza è che per il momento nella delibera che precede l’approvazione del nuovo contratto di servizio Atac il Campidoglio si dice costretto, per far quadrare i conti, a eliminare tutte le agevolazioni ai cittadini, dagli sconti per gli abbonamenti agli anziani a quelli degli studenti. Ha spiegato l’assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè, in una recente Commissione Mobilità: “Mancano 22 milioni di euro all’anno per garantire ai cittadini quei miglioramenti che abbiamo inserito nel contratto di servizio e che sono miglioramenti largamente inferiori a quelli che immaginiamo. Partiamo dai 140milioni di chilometri di vettura e vorremmo arrivare a 161 milioni, con un aumento importante che è dato non tanto dall’aumento dei chilometri dei bus (un milione in più all’anno), quanto da tram e metropolitane. Il nostro obiettivo è migliorare il servizio e renderlo più capillare”.

Dalle metropolitane saliamo in superficie. La rete tramviaria di Roma è attualmente ferma a causa di lavori sui binari e sul deposito di Porta Maggiore e riaprirà integralmente il prossimo 2 dicembre. Il risultato è che, complici i lavori sulla Tangenziale Est e il cambio di circolazione per la realizzazione della stazione ferroviaria del Pigneto, il traffico è un caos nel quadrante compreso tra la Prenestina e la Casilina. Nel 2025, tuttavia, arriveranno nuovi convogli e continueranno i lavori di realizzazione delle nuove tramvie, dal tram Togliatti al tram Verano Tiburtina fino alla TVA, il tram Termini-Vaticano-Aurelio, i cui cantieri cominceranno dal capolinea di Cornelia. Come ha riconosciuto la commissaria straordinaria alle linee tram di Roma, Maria Lucia Conti, “non potete immaginare quanto sia difficile fare un tram nella Capitale”.

I cantieri del Giubileo, soprattutto quelli di piazza dei Cinquecento e di piazza Pia, e quello di piazza Venezia per la realizzazione della metropolitana, stanno creando notevoli problemi di traffico e ritardi per le linee di bus. I lavori stanno entrando nel vivo in vista dell’apertura della Porta Santa prevista il 24 dicembre e il sindaco Gualtieri in estate ha ammesso che proprio il mese di ottobre sarà quello più critico per la mobilità nella Capitale: “Per la consiliatura avremo rifatto a nuovo le nostre metropolitane e comprato più treni per avere tempi decenti. Da gennaio dell’anno prossimo le cose inizieranno ad andare sempre meglio, adesso è il momento peggiore. Settembre e ottobre saranno mesi difficili perché avremo un concentrato del termine dei lavori per rimettere a posto il nostro servizio pubblico e tutti i cantieri per le strade: il momento più intenso sarà l’autunno”.

Un piccolo aiuto per la mobilità nella Capitale durante il Giubileo sarà rappresentato dallo smart working dei dipendenti capitolini che, come ha spiegato a Fanpage.it l’assessore Catarci, aumenterà e presumibilmente sarà esteso anche ai dipendenti degli altri enti pubblici. Basterà? Staremo a vedere.

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