Attualità
Chi era Attilio Franzini, il lavoratore deceduto a causa di un incidente ferroviario mentre svolgeva la sua attività sulla tratta Bologna-Venezia?

La vittima dell’incidente ferroviario sulla linea Bologna-Venezia è l’operaio 47enne Attilio Franzini. Un treno lo ha travolto mentre lavorava lungo i binari.
Un dramma a San Giorgio di Piano
Il tragico incidente ferroviario che ha strappato la vita al 47enne Attilio Franzini è avvenuto nel Comune di San Giorgio di Piano, in provincia di Bologna. Attilio, originario di Formia in provincia di Latina, era impiegato presso una ditta appaltatrice esterna per Rete Ferroviaria Italiana. La notizia della sua scomparsa ha lasciato sgomente le persone che lo conoscevano e l’intera comunità si è unita in un abbraccio collettivo verso la famiglia. In attesa che la salma venga restituita ai cari per i funerali, molti hanno espresso il loro dolore attraverso messaggi d’addio e ricordi commoventi di un uomo che si è sempre dedicato con impegno al suo lavoro.
Indagini in corso e conseguenze sulla circolazione
Le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente sono ancora in corso. Secondo le informazioni iniziali, Attilio si trovava sui binari quando il treno Intercity notturno, diretto a Trieste, l’ha inaspettatamente investito. La Polizia Ferroviaria è al lavoro per raccogliere testimonianze e dati utili a comprendere come siano andate esattamente le cose. Rete Ferroviaria Italiana ha dichiarato il suo pieno supporto alle autorità competenti per fare luce sulla tragedia. È stato rivelato che al momento dell’impatto, il tecnico si sarebbe trovato fuori dall’area di lavoro prevista, e questo dettaglio è ora oggetto di verifica. L’incidente ha causato notevoli disagi al traffico ferroviario: i treni Alta Velocità e Intercity sono stati deviati su itinerari alternativi, registrando ritardi di circa 60 minuti, mentre i treni Regionali hanno subito cancellazioni o limitazioni.
Attualità
Striscione fascista esposto in Curva Sud durante la partita della Roma provoca sdegno e viene ripreso in tv

Durante la partita Roma-Monza, vinta dalla squadra giallorossa con il punteggio di 4 a 0, la Curva Sud ha esposto un grande striscione dedicato a “Paoletto” con la citazione: “Io ce resto su sta strada finché me reggheno le gambe, è co sto core e co sta faccia che so diventato grande!”. Si tratta di una frase che, sebbene non offensiva né esplicitamente riconducibile al fascismo, ha sollevato polemiche.
Il giornalista Paolo Berizzi del quotidiano La Repubblica ha evidenziato che i versi provengono dal brano “Er camerata”, scritto nel 2007 dal gruppo di estrema destra INSEDIA e pubblicato nell’album ‘Quando c’era lui’. Nonostante il testo dello striscione non contenga riferimenti evidenti al fascismo, il significato della canzone è controverso. Il brano aborda temi legati alla lealtà tra amici e alla vita di strada, esprimendo un forte attaccamento a ideali che possono risultare problematici.
La canzone completa, ricca di frasi come: “Nun s’accannano l’amici per un paro de mignotte” e “ma una cosa ne so certo, una sola l’ho capita, nun s’accanna un Camerata anche a rischio de la vita!”, riflette un contesto che potrebbe suscitare preoccupazioni. La discussione attorno allo striscione evidenzia la complessità dei simboli e dei messaggi all’interno delle culture calcistiche.
Attualità
Assalto al commissariato di Albano, incendiate 16 auto: informazioni disponibili finora

Indagini sono in corso sull’incendio doloso che ha distrutto sedici auto della polizia nel parcheggio del commissariato di Albano Laziale.
Sono 16 le automobili della polizia di Stato distrutte dalle fiamme nell’incendio divampato la scorsa notte all’interno del parcheggio del commissariato di Albano Laziale, comune dei Castelli Romani. Sulla vicenda sono in corso indagini della Digos, ed è ormai certo che il rogo sia di origine dolosa. Alcune telecamere hanno ripreso un uomo incappucciato mentre innescava il rogo.
L’attentato alla stazione di Albano Laziale e le indagini
Nel video pubblicato dal sindacato Coisp, le automobili risultano gravemente danneggiate o distrutte. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato un uomo incappucciato mentre entrava nel parcheggio e appiccava l’incendio, probabilmente utilizzando della Diavolina. Le indagini sono attualmente in corso, e secondo Domenico Pianese, segretario del Coisp, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista, una pista che merita di essere approfondita dalle autorità competenti. Si tratta di un atto gravissimo contro le forze dell’ordine, che mette a rischio non solo gli operatori di Polizia ma anche la sicurezza della collettività”.
L’inquietante precedente: l’incendio alla stazione dei carabinieri
Solo pochi giorni fa, alcune macchine della stazione dei carabinieri di Castel Gandolfo hanno rischiato di essere distrutte dalle fiamme. Pur non essendoci elementi che collegano i due gesti, la vicinanza tra i luoghi e le modalità sembrano simili, suggerendo che non si tratti di episodi isolati. Attorno alle 4 del 9 febbraio, un carabiniere ha notato un incendio nel piazzale dove erano parcheggiate le auto di servizio. Le fiamme avevano avvolto le gomme di due automobili, ma l’intervento immediato ha evitato ulteriori danni. In quel caso, sono stati trovati inneschi e le telecamere hanno ripreso una persona incappucciata mentre scavalcava la recinzione esterna ed entrava nel piazzale.
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