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Ciampino: Una tragica rivelazione – Donna ammette di aver ucciso il fratello nel sonno per accuse di negligenza

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Ciampino: Una tragica rivelazione – Donna ammette di aver ucciso il fratello nel sonno per accuse di negligenza

# Tragedia a Ciampino: Un Fratello Perduto in un Atto Violento

Nella notte tra sabato e domenica, un tranquillo quartiere di Ciampino è stato testimone di un fatto tragico che ha devastato la vita di una famiglia. In viale Kennedy 68, Pasquale Tufano, un uomo di 66 anni, ha perso la vita per mano della sorella Amelia, di 64 anni e affetta da schizofrenia. Questo drammatico evento ha lasciato la comunità attonita e incredula.

Il Terribile Assalto

L’aggressione ha avuto inizio mentre Pasquale dormiva nella stessa stanza della madre anziana. Amelia, con un paio di forbici da sarta, ha colpito brutalmente il fratello al collo. Successivamente, ha continuato a infliggere colpi all’addome e alla schiena con un coltello da cucina, il quale è stato ritrovato in circostanze macabre. Dopo aver commesso l’omicidio, Amelia è rimasta per ore nell’abitazione insieme al cadavere del fratello, mentre si occupava della madre affetta da demenza senile. Quando il fratello minore è tornato a casa, ha rischiato di subire la stessa sorte.

La Scoperta Inquietante

Preoccupato per l’assenza di risposte da parte della famiglia, il fratello minore ha deciso di entrare nell’appartamento utilizzando un mazzo di chiavi di cui era in possesso. Una volta varcata la soglia, si è trovato in un contesto angosciante: l’oscurità e l’odore di sangue pervadevano l’ambiente. Nonostante il tentativo di aggressione da parte di Amelia con le forbici usate per il delitto, l’uomo è riuscito a disarmarla e allertare le forze dell’ordine.

Nessun Segno di Rimorso

Quando le autorità sono arrivate sulla scena, Amelia ha mostrato una sorprendente mancanza di rimorso, ammettendo l’omicidio e cercando di giustificare il suo gesto con accuse confuse. Ha menzionato il presunto disprezzo del fratello per la religione e l’uso di medicinali non appropriati, ma le testimonianze del fratello minore e dei vicini raccontano una realtà diversa. Pasquale si era sempre dedicato alla cura e al supporto della sorella e della madre, affrontando sacrifici personali per garantirne il benessere.

Un Retroscena Triste

Le difficoltà familiari e i precedenti problemi psichiatrici di Amelia, inclusi vari Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO), pongono un’ulteriore tristezza su questa vicenda. La donna è stata trasferita immediatamente alla sezione femminile del carcere di Rebibbia e dovrà affrontare l’accusa di omicidio volontario aggravato da motivi futili e crudeltà, pur non essendo stata contestata la premeditazione.

Questa tragedia, che ha scosso una famiglia già segnata da anni di lutti e difficoltà, ha lasciato un’intera comunità a fare i conti con una realtà insopportabile e con la inimmaginabile perdita di un uomo che aveva dedicato la sua vita a prendersi cura dei propri cari.

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