Cronaca
«Come ha stravolto le nostre vite: una storia di cambiamento inaspettato»

La Drammatica Storia di Valeria Marini e della Madre Al Centro di una Presunta Truffa
“Questa persona ha devastato la vita di mia madre, che, essendo una donna di principi, si è sentita umiliata per essere stata ingannata e persino si è rifiutata di aprirmi la porta di casa.” Con grande commozione, Valeria Marini ha iniziato a narrare la triste vicenda che ha travolto la sua famiglia e in particolare suo madre, Gianna Orrù. Quest’ultima sarebbe stata vittima di una truffa che le ha fatto perdere oltre 350mila euro in un investimento nei Bitcoin, fatto sotto la pressione del produttore cinematografico Giuseppe Milazzo Andreani, tra il 2018 e il 2019. Attualmente, l’uomo è sotto processo, accusato di aver indotto l’Orrù a investire grandi somme promettendo non solo il recupero del capitale, ma anche guadagni elevati.
La Narrazione in Aula
Durante l’udienza in tribunale, Valeria Marini ha fornito una testimonianza dettagliata riguardo alla tragica situazione che ha colpito la sua famiglia. Ha spiegato di aver conosciuto Milazzo attraverso la sua segretaria, che gli aveva parlato di un corto intitolato “L’ultimo applauso”, previsto per il 2016. Milazzo si era presentato come un potenziale regista che voleva coinvolgere Marini nel film, affermando di aver già realizzato il video del suo matrimonio, nonostante la showgirl non ricordasse affatto il suo volto. Dopo un incontro nel suo studio, il produttore aveva chiesto un compenso tra i 15 e i 20mila euro a nome della Marini.
In seguito, Gianna Orrù, dopo aver visionato il corto, contattò Milazzo per chiedere modifiche, poiché non era soddisfatta del risultato finale. Poiché Valeria era occupata con altri impegni, sua madre assunse il comando della situazione, mentre Milazzo continuava a mostrarsi rispettoso nei confronti di Gianna, cercando di mantenere i contatti con lei per fini professionali, senza però dichiararsi mai come un esperto finanziario.
Il Critico Investimento nei Bitcoin
Un certo numero di mesi dopo, Milazzo presentò a Gianna Orrù l’opportunità di investire in Bitcoin. Valeria ha testimoniato di non essere a conoscenza di questa operazione finanziaria fino a quando la madre non aveva già messo 200mila euro nel progetto. “All’inizio non sapevo cosa stesse succedendo, ma la vedevo sempre più giù di morale. Ho pensato che avesse un problema di salute,” ha dichiarato Valeria, che ha poi scoperto la verità, desiderando che la madre recuperasse il denaro perso, soprattutto per una questione d’onore.
Per sostenerla, Valeria ha messo a disposizione la propria abitazione, in quanto sua madre non era più in grado di sostenere le spese per affittare un appartamento. Ha inoltre ingaggiato un investigatore privato, dato che Milazzo sosteneva di essere stato truffato da un tale Andrea Inturri, che si era presentato come un amico trader. Tuttavia, si è rivelato che questa persona non esisteva e che Milazzo usava questa scusa per mostrarsi come una vittima agli occhi della Orrù.
Altri Potenziali Vittime e il Processo
In aula è emerso che Gianna Orrù non era l’unica coinvolta nella truffa, poiché anche l’attrice Aurora Messina, co-protagonista del cortometraggio, era stata contattata da Milazzo per investire 20mila euro nella sua iniziativa, con la promessa di guadagni raddoppiati. Tuttavia, un’azione legale intrapresa da entrambe le donne a gennaio è stata archiviata dal giudice Angelo Giannetti. Il gip ha affermato che non c’erano prove sufficienti dell’intenzionalità fraudolenta dell’imputato o dell’impiego reale dei fondi per la produzione del cortometraggio, che si è rivelato fallimentare.
Cronaca
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Una dichiarazione significativa è emersa nel corso del processo di separazione tra l’ex capitano della Roma e la conduttrice. Le parole pronunciate potrebbero esercitare un’influenza decisiva nel giudizio finale.
Implicazioni della Dichiarazione
L’affermazione rilasciata dall’ex capitano ha sollevato domande sulle dinamiche della separazione e sul possibile esito del procedimento legale in corso.
Aspetti Legali
La risonanza delle sue parole nella sala del tribunale potrebbe aver già attirato l’attenzione degli avvocati coinvolti, suggerendo che potrebbero esserci nuovi sviluppi nel processo.
Contesto del Processo
La separazione ha suscitato interesse mediatico e l’evoluzione del procedimento sarà seguita con attenzione, considerando l’importanza delle ultime dichiarazioni.
Cronaca
Open day del 5 e 6 aprile: informazioni su come, dove e quando prenotare

Primo fine settimana di aprile offre un nuovo appuntamento con gli open day per il rilascio della carta d’identità elettronica a Roma. L’iniziativa dell’amministrazione comunale avrà luogo sabato 5 e domenica 6 aprile, per facilitare i cittadini e ridurre i tempi di attesa.
Orari e location
Sabato 5 aprile:
- Municipio 7: sede di Piazza Cinecittà, apertura dalle 8.30 alle 16.30.
- Municipio 8: sede di via Benedetto Croce, 50, apertura dalle 8.30 alle 15.30.
- Municipio 11: sede di via Portuense 579, orari dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 16.
- Municipio 15: sedi di La Storta (via Enrico Bassano 10) e Prima Porta (piazza Saxa Rubra 19), orario dalle 8.30 alle 16.
- Ex Pit: gazebo a Piazza Sonnino, Piazza delle Cinque Lune, Piazza Santa Maria Maggiore e il punto di rilascio di via Petroselli, 52, apertura dalle 8.30 alle 16.30.
Domenica 6 aprile:
- Ex Pit: apertura dalle 8.30 alle 12.30.
Prenotazione e documenti
La prenotazione è obbligatoria sul sito agenda Cie del Ministero dell’Interno (https://www.prenotazionicie.interno.gov.it/cittadino/n/sc/loginCittadino/sceltaLogin), a partire dalle 9 di venerdì 4 aprile fino a esaurimento disponibilità. I cittadini devono presentarsi con il precedente documento d’identità (se in fase di rinnovo), una fototessera, una carta di pagamento elettronico e il ticket di prenotazione.
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