Cronaca
Conduttore Multato per Post Sessista: La Sentenza dopo la Denuncia sconvolgente!
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«La donna spera che il verdetto di questo procedimento legale possa favorire il suo reintegro in Rai, poiché, in seguito ad alcune insinuazioni su presunti meriti non professionali, è stata esclusa da qualsiasi offerta di lavoro da parte di registi, temendo ripercussioni sul suo reputazione». Queste sono state le parole dell’avvocato di Adriana Volpe nel corso della sua arringa nel processo che ha visto Giancarlo Magalli condannato a una sanzione di 700 euro, oltre alle spese legali e un indennizzo di 5mila euro per diffamazione tramite il social network Facebook. La diatriba è scaturita da un confronto televisivo: «Ha cercato di far apparire le mie parole come un attacco alle donne in generale, mentre io mi riferivo solo a lei, che rispetto sempre e che, forse, sarebbe ancor più offesa se sapesse con quali metodi ha ottenuto lavoro negli ultimi vent’anni», ha commentato Magalli in risposta a un post del 2017 dove la Volpe lo criticava.
Un Confronto in Diretta
I commenti di Magalli risalgono a un acceso dibattito che si è tenuto nel marzo dello stesso anno all’interno del programma “I Fatti vostri”. In quel frangente, la conduttrice aveva sarcasticamente fatto riferimento all’età del conduttore: «Hai ormai 70 anni, vero?». Alla sua risposta seccata – «Fatti gli affari tuoi, no? Sei proprio inadeguata… tu ne hai 44, quindi?» – è seguita una replica piccata: «Sei una pesante». Le tensioni si sono diffuse poi sui social network, e le affermazioni pubblicate dall’allora 77enne hanno avuto un forte impatto sulla Volpe. Quest’ultima ha commentato: «È inaudito! Offende me, danneggia mio marito e colpisce la Rai», costringendola a presentare una denuncia.
Il Giudizio Finale
Nel corso del dibattito legale, l’avvocato della Volpe ha dichiarato: «Questa vicenda ha avuto conseguenze negative non solo per la carriera della Volpe, ma anche per la sua vita privata, poiché è emersa l’idea che il suo lavoro in Rai fosse il risultato di favori sessuali anziché delle sue indiscutibili competenze di conduttrice. Questo ha influenzato anche sua figlia di 13 anni, che, cercando il nome della madre su Google, si è imbattuta nei commenti diffamatori di Magalli». La difesa di Magalli, dal canto suo, ha replicato: «Il mio assistito non ha mai voluto conferire un significato sessuale alle sue affermazioni: si è trattato di una mera incomprensione. È stato inoltre confermato che la Volpe non ha mai subito alcuna molestia sessuale sul posto di lavoro».
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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