Cronaca
“Dal Quartiere Tor de’ Cenci alla Ribalta Televisiva: La Trasformazione di un Campione che Ha Vinto la Fatica della Dislessia”
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# Gabriel: Un Viaggio Musicale da Tor de’ Cenci
A soli tredici anni, Gabriel ha deciso di affrontare i propri genitori nel salotto della loro casa a Tor de’ Cenci. L’atmosfera era tesa; Massimo e Alessia erano pieni di apprensioni, pregando che la situazione non fosse grave. Ma ciò che Gabriel aveva da dire era sorprendentemente diverso. “Ho iniziato a scrivere canzoni e voglio diventare un cantante”, annunciò con fervore. Per lui, esprimere le proprie emozioni attraverso la musica era molto più di un semplice svago; era una vera e propria terapia per fronteggiare le paure e le angosce che spesso lo inducevano a trascorrere notti insonni. Gabriel, infatti, vive quotidianamente con la dislessia, la discalculia e la disortografia, rendendo la sua esperienza scolastica e personale ancora più complessa. Tuttavia, queste sfide hanno alimentato la sua empatia, permettendogli di comprendere e connettersi con le emozioni altrui. È così che è riuscito a guadagnarsi un posto nella rinomata scuola di “Amici di Maria De Filippi”.
Un Momento di Gioia
La scorsa domenica, durante l’ultima selezione trasmessa in diretta su Canale 5, la casa di Gabriel ha vissuto un’esplosione di felicità. “Quando Rudy Zerbi ha accettato Gabriel, il quartiere ha festeggiato con entusiasmo”, ha raccontato Massimo Monaco, il papà di Gabriel. Oggi, conosciuto con il nome d’arte “Vybes”, Gabriel ha finalmente visto realizzarsi il suo sogno dopo tre anni di tentativi. La madre gli ha suggerito il nome “Vybes”, che trae origine dalla parola “vibes” e sottolinea l’importanza delle vibrazioni e delle emozioni nella sua vita. Sebbene tenda a essere timido, Gabriel ha trovato nella sua famiglia il sostegno necessario per seguire la sua passione.
Il Percorso Musicale di Gabriel
Massimo ha condiviso i dettagli sulla dedizione di Gabriel verso la musica: “È un autodidatta e non ha mai smesso di lavorare sodo per migliorarsi”. Anche durante le registrazioni presso la Mad Music Record, Gabriel ha continuato a scrivere testi e melodie. La sua passione per la musica è radicata in famiglia; il padre, infatti, è un grande fan di artisti come Caparezza e Fabri Fibra, le cui sonorità influenzano anche le canzoni di Gabriel. Nell’ultima esibizione, Vybes ha presentato il brano “Standard”, una critica incisiva al mondo dei social media. Nonostante il rapido successo, Gabriel rimane con i piedi per terra. Ha lavorato in un fast food e, successivamente, in una panetteria, guadagnandosi l’apprezzamento di tutti per la sua serietà e cortesia.
Gabriel non perde mai di vista le sue origini e le sfide che ha affrontato. “Desidero trasmettere un messaggio sulla salute mentale dei giovani”, ha confidato alla madre. La sua carriera è già un motivo di orgoglio per la comunità di Tor de’ Cenci, dove l’ingresso di Vybes ad “Amici” viene festeggiato come una vittoria collettiva. Questo successo potrebbe ispirare altri giovani a inseguire i propri sogni e a credere in se stessi.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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