Attualità
Decesso di Maria Antonia Lari, 59 anni

Sabato scorso, una tragedia ha colpito la comunità di Tarquinia con la scomparsa di Maria Antonia Lari, 59 anni, a seguito di un incidente stradale. Mentre attraversava la strada in città, Lari è stata investita da un’auto sulla Vecchia Aurelia, non lontano da casa sua. Le lesioni riportate nell’impatto sono state troppo gravi, e purtroppo, per Lari non c’è stato niente da fare, morendo sul colpo.
Le indagini sull’incidente
La Procura di Civitavecchia ha immediatamente aperto un fascicolo per omicidio stradale, cercando di fare luce su quanto accaduto. Giovedì è prevista l’autopsia per confermare la causa della morte avvenuta a causa dei politraumi. Al centro dell’indagine, la manovra eseguita dall’auto coinvolta, guidata da G.D.R., un quarantanovenne anch’egli residente a Tarquinia. Secondo le prime informazioni, il veicolo avrebbe colpito Lari mentre usciva in retromarcia da un’area di parcheggio.
Il fallimentare arrivo dei soccorsi
L’allarme è stato dato immediatamente e sul posto si sono precipitati polizia locale, vigili del fuoco e operatori del pronto soccorso del 118. È stato richiesto anche l’intervento dell’elisoccorso per trasportare Lari al policlinico Agostino Gemelli, ma purtroppo i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Adesso, la famiglia di Maria Antonia viene assistita dal team legale di Studio3a-Valore S.p.A., determinato a chiarire la dinamica dell’incidente.
L’ultimo saluto a Maria Antonia
Maria Antonia Lari lascia un marito, due figli, una nipotina, e un fratello. Profondamente amata e rispettata nella sua comunità, la sua tragica scomparsa ha gettato un’ombra di tristezza su Tarquinia. I funerali saranno organizzati non appena l’autorità giudiziaria concederà il nulla osta per la sepoltura, e ci si aspetta che molti parteciperanno per dare l’addio a una persona così cara.
Attualità
A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!
Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.
La rete di supporto in azione
In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite. Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.
I risultati che stanno facendo scalpore
Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?
Attualità
Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!
Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.
La sfida nascosta
Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.La proposta che potrebbe fare la differenza
In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.
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