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Denunciato 46enne: 14 ore di lavoro al giorno in autolavaggio per 500 euro al mese

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Denunciato 46enne: 14 ore di lavoro al giorno in autolavaggio per 500 euro al mese

Denunciato proprietario di autolavaggio: lavoratori sfruttati per 14 ore al giorno

Colleferro – Un uomo di 46 anni è stato denunciato e multato dai carabinieri per aver impiegato, nel suo autolavaggio, personale sotto condizioni di sfruttamento. I lavoratori, costretti a operare 14 ore giornaliere per un misero stipendio di 500 euro al mese, vivevano una realtà molto diversa rispetto a quanto pattuito nei loro contratti. Inoltre, uno dei dipendenti non risultava nemmeno essere in regola contrattualmente.

Condizioni di lavoro deplorevoli: sicurezza assente e lavoratori in nero

Le accuse mosse dai carabinieri di Colleferro comprendono la mancata formazione dei dipendenti, l’assenza di condizioni di sicurezza sul lavoro e l’impiego di un lavoratore non dichiarato. A causa di queste violazioni, l’attività del noto autolavaggio è stata temporaneamente sospesa, in attesa di ulteriori accertamenti da parte delle autorità. Il fenomeno del caporalato, infatti, continua a rappresentare una preoccupante piaga sociale nella zona di Roma, colpendo in particolare lavoratori stranieri senza documenti.

Sanzioni ulteriori: multate strutture per carenze igienico-sanitarie

Nell’ambito dei controlli, i carabinieri – insieme al Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Roma – hanno scoperto e sanzionato altre due strutture nella stessa area. Le motivazioni includono carenze igienico-sanitarie e l’assenza di attuazione del piano di autocontrollo aziendale Haccp. Tra i responsabili sanzionati, una donna di 48 anni e un uomo di 40, ai quali è stato richiesto di conformarsi ai protocolli sanitari.

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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.

Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.

I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.

La dinamica

Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.

L’arresto

L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.

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