Cronaca
Disagi a Roma nel fine settimana per manifestazione studentesca pro-Palestina, gara podistica e sciopero
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Il weekend del 12 e 13 ottobre si presenta come un periodo frenetico per la Capitale, con una serie di eventi che potrebbero generare disagi ai residenti, compresi cambiamenti nella viabilità e nei servizi di trasporto pubblico. Qui di seguito troviamo una panoramica di quanto avverrà nei prossimi giorni.
Sciopero ferroviario: cosa aspettarsi
Per il Lazio, è previsto uno sciopero nazionale da parte dei lavoratori della rete ferroviaria, che coinvolge Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord. Questo sciopero avrà luogo dalle 21:00 di sabato fino alle 20:59 di domenica 13 ottobre, provocando significative cancellazioni e modifiche nei servizi. I principali nodi ferroviari saranno particolarmente colpiti, creando complicazioni nei programmi di viaggio di molti viaggiatori e turisti.
Aumento della sicurezza per la visita di Zelensky
La presenza del presidente ucraino Zelensky a Roma comporterà l’implementazione di misure di sicurezza straordinarie. Le zone limitrofe all’Hotel Parco dei Principi, tra cui via Frescobaldi e strade vicine, vedranno restrizioni del traffico e divieti di sosta fino a sabato. Anche il Vaticano sarà oggetto di un ulteriore rafforzamento dei controlli, con l’intento di garantire un ambiente sicuro durante il suo soggiorno.
Cortei e manifestazioni in città
Le strade di Roma saranno animate da vari eventi di protesta e cortei. Sabato pomeriggio, un gruppo di precari della scuola, organizzato dai sindacati Cobas e Usb, si radunerà in piazza dell’Esquilino per un corteo che attraverserà luoghi iconici come i Fori Imperiali. Inoltre, da piazzale Ostiense partirà un altro corteo in supporto della causa palestinese, con la partecipazione di circa 5.000 persone; il percorso si snoderà tra alcuni dei luoghi più suggestivi della città, concludendosi a piazzale Vittorio Emanuele III.
Sport e fede: eventi della domenica
Domenica si svolgerà la Side By Side Run a Tor Bella Monaca, evento sportivo che richiederà la chiusura di alcune strade principali e la deviazione delle linee di autobus 20 e 058F. Contemporaneamente, il consueto Angelus del Papa in piazza San Pietro attrarrà una considerevole folla di fedeli a mezzogiorno, contribuendo a un ulteriore aggravamento delle condizioni del traffico e impattando sulla disponibilità dei mezzi pubblici.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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