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Cronaca

Dramma all’Istituto Montessori di Fidene: droga nel cortile e l’enigmatica fuga dello spacciatore!

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Dramma all’Istituto Montessori di Fidene: droga nel cortile e l’enigmatica fuga dello spacciatore!

Ritrovamento Sconcertante a Montesacro

Un evento inaspettato ha scosso la comunità di Montesacro, dov’è stata rinvenuta una bustina contenente 17 pasticche di Mdma nel cortile di una scuola. La scoperta è avvenuta presso l’Istituto Comprensivo Maria Montessori, situato in viale Adriatico, dove il personale scolastico ha notato una bustina di plastica che conteneva compresse colorate, simili a caramelle ma potenzialmente letali. Preoccupata per la situazione, la dirigente scolastica ha immediatamente allertato le autorità utilizzando il numero di emergenza 112.

Avvio delle Indagini

Attualmente, le forze dell’ordine hanno avviato un’inchiesta per identificare il proprietario di questa sostanza illegale. Si sospetta che le pasticche possano appartenere a un pusher locale, il quale per sfuggire ai controlli abbia erroneamente abbandonato la bustina nel cortile della scuola. È altamente improbabile che gli alunni, data la loro giovane età, fossero coinvolti nel possesso delle pasticche.

Nonostante l’accaduto, l’istituto Montessori ha proseguito le attività didattiche regolarmente. La direzione scolastica, in collaborazione con le istituzioni locali, ha deciso di mantenere un basso profilo per non allarmare le famiglie e per garantire la sicurezza degli studenti. Tuttavia, è stata già richiesta una maggiore sorveglianza per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro.

Rischi Legati all’Mdma

L’Mdma, noto anche come ecstasy, è una droga sintetica che esercita effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale e può avere anche proprietà allucinogene. L’assunzione di questa sostanza può dar luogo a una serie di effetti collaterali, come confusioni, stati di panico, insonnia, aumento della frequenza cardiaca e sudorazione eccessiva. Se assunta in dosi superiori ai 300 mg, l’Mdma può risultare fatale.

L’incidente verificatosi potrebbe essere collegato all’attività di spaccio di droga che affligge le zone di Montesacro e Tufello. Recentemente, in queste aree, cinque individui sono stati arrestati per traffico illecito di sostanze stupefacenti. Le autorità stanno investigando per capire se questo ritrovamento sia parte di una rete più ampia di traffico di droga.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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