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Due ragazzi ricevono una condanna a dieci anni di carcere

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Due ragazzi ricevono una condanna a dieci anni di carcere

I fatti risalgono alla notte tra il 14 e il 15 agosto 2023. Due ragazzi, rispettivamente di ventotto e ventiquattro anni, sono stati condannati a dieci anni di carcere per aver violentato due minori. Lo ha reso noto l’associazione Differenza Donna, che si occupa di tutelare le vittime di violenza di genere. Le due giovani, di quindici e sedici anni, sono state rappresentate dall’avvocata dell’associazione, Marta Cigna. Secondo quanto ricostruito dalla procura, i due imputati hanno prima fatto bere le ragazze fino a farle ubriacare e poi hanno abusato di loro.

Le conseguenze della sentenza

“Si tratta di una sentenza che mette a tacere le argomentazioni difensive stereotipate e frutto di una mentalità patriarcale del ‘te lo sei cercata‘ e chiarisce la gravità di crimini come questi che ledono i diritti inviolabili della persona e causano danni con effetti che possono essere a lungo termine”, ha commentato Differenza Donna una volta emessa la sentenza. La decisione dà voce a tutte le donne e attivisti che oggi, in maniera ancora più decisa, chiedono che sia messo al centro della libertà sessuale il consenso libero.

Dettagli dell’incidente

Le violenze sono avvenute nell’appartamento di uno degli imputati nella notte tra il 14 e il 15 agosto 2023. Secondo quanto emerso dalle indagini, i due hanno invitato le ragazzine a casa la sera di Ferragosto per quello che doveva essere un semplice incontro tra amici. Tuttavia, la situazione è degenerata quando i quattro giovani hanno iniziato a consumare alcolici. Approfittando del fatto che le due minori fossero in stato alterato, i due ragazzi hanno abusato di loro. Quando le giovani sono riuscite a scappare, hanno denunciato i fatti alle forze dell’ordine, che successivamente hanno arrestato i responsabili.

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SUV assassino travolge agente sulla Pontina: quando il lusso diventa letale

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SUV assassino travolge agente sulla Pontina: quando il lusso diventa letale

Un agente di polizia è rimasto gravemente ferito in un drammatico incidente sulla Pontina a Roma, travolto da un SUV mentre interveniva su un altro schianto avvenuto in piena notte. Questa vicenda mette in luce i rischi quotidiani affrontati dalle forze dell’ordine, in un contesto di traffico caotico e forse evitabili errori umani, alimentando discussioni su "la sicurezza stradale e l’efficacia delle misure preventive".

Agente travolto da SUV durante intervento d’emergenza: un promemoria brutale dei pericoli sul campo, tra caos e ritardi. #IncidentePontina #PoliziaRoma #SicurezzaStradale

Le dinamiche dell’incidente

L’agente era intervenuto per gestire un primo schianto sulla strada when, improvvisamente, è stato colpito da un SUV in transito. Fonti riportano che l’evento ha coinvolto veicoli in movimento rapido, evidenziando le sfide operative in zone ad alto rischio come la Pontina.

Le ripercussioni immediate

Subito dopo l’impatto, sono state attivate le procedure di emergenza, con l’arrivo di ambulanze e squadre di soccorso. L’incidente ha causato traffico congestionato e ha sollevato interrogativi su "l’addestramento e i protocolli per gli agenti in situazioni ad alto rischio".

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Scandalo sul lavoro a Roma: Cgil spinge per referendum nel Lazio dopo 107 vittime nel 2024

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Scandalo sul lavoro a Roma: Cgil spinge per referendum nel Lazio dopo 107 vittime nel 2024

107 operai morti nel Lazio nel 2024: la CGIL spinge per un referendum sulla sicurezza sul lavoro, accusando il sistema di trascurare i rischi per i profitti. Ma chi paga davvero il prezzo? #LavoroSicuro #CGIL #Roma #IncidentiSulLavoro

L’allarme arriva da un’iniziativa della CGIL, che punta i riflettori sugli incidenti sul lavoro a Roma e nel Lazio, con un bilancio drammatico di 107 morti quest’anno. Questa campagna per un referendum mira a imporre regole più severe, ma in un clima dove le aziende tagliano angoli, ci si chiede se sia solo un’altra promessa vuota. L’immagine di un operaio vittima di questi incidenti, come quella circolata online, , serve da monito crudo.

L’iniziativa della CGIL

La CGIL sta mobilitando sostegno per un referendum che potrebbe rivoluzionare le norme sulla sicurezza, criticando apertamente le lacune del sistema. Senza mezzi termini, l’organizzazione sottolinea come “107 morti nel 2024” non siano solo numeri, ma vite spezzate da negligenze evitabili, in un contesto dove la politica spesso guarda dall’altra parte.

I numeri allarmanti

Nel Lazio, i dati parlano chiaro: 107 decessi legati al lavoro nel 2024 alone, con Roma al centro di denunce per condizioni precarie. Questa escalation solleva domande scomode su chi dovrebbe garantire la protezione, in un paese dove le regole sembrano flessibili quanto i contratti a tempo determinato. La CGIL insiste che è ora di agire, prima che i numeri salgano ancora.

Prossimi passi

Mentre la campagna per il referendum guadagna momentum, le pressioni su istituzioni e imprese crescono, con appelli a non ignorare più la realtà. La CGIL continua a organizzare eventi e petizioni, puntando a un voto che potrebbe scuotere lo status quo, in un dibattito che non ammette silenzi.

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