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Due ventenni derubati di iPhone e scarpe, arrestati due giovani: uno è minorenne

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Due ventenni derubati di iPhone e scarpe, arrestati due giovani: uno è minorenne

I due rapinatori sono stati portati in carcere. Per farsi consegnare telefoni e scarpe hanno minacciato le vittime con un coltello. Poi, sono fuggiti, ma sono stati rintracciati poco dopo dai carabinieri.

Arresto e Dinamica dell’Incidente

Due giovanissimi sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella dopo aver rapinato due ragazzi in circonvallazione Ostiense. Uno dei due, minorenne, è stato portato nel carcere minorile, mentre l’altro è stato trasferito in un istituto penitenziario per adulti. I due ragazzi rapinati, un 18enne e un 20enne, sono stati anche minacciati con un coltello. Sono stati loro a chiamare il 112, raccontando di essere stati derubati e descrivendo gli aggressori.

I due ragazzi sono stati rapinati uno di seguito all’altro a Ostiense. Stavano camminando quando si sono avvicinati i due giovani. Li hanno accerchiati e minacciati con un coltello, in modo da non trovare resistenza. A uno hanno rubato un iPhone e le scarpe firmate, mentre all’altro hanno preso l‘iPhone.

Intervento e Arresto dei Carabinieri

Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, hanno ascoltato le due vittime e preso nota della descrizione dei due rapinatori, che hanno trovato in effetti poco distante. I militari li hanno scovati mentre si nascondevano tra le macchine nei pressi di via Cristoforo Colombo: con sé avevano ancora i due iPhone appena rubati, mentre le scarpe erano già state indossate da uno dei due. Non sono riusciti a disfarsi in tempo del coltello, che i carabinieri hanno sequestrato. Quando le vittime li hanno riconosciuti, sono stati arrestati.

Il minorenne è stato portato in un carcere minorile, l’altro ragazzo – di poco più grande – in un carcere per adulti. Questa mattina si è tenuta l’udienza di convalida per il ragazzo maggiorenne, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dati i “gravi indizi di colpevolezza” e “l’elevato pericolo di reiterazione” del reato, è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.

Dettagli della vicenda

Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.

Le conseguenze legali

Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Indagine della Corte dei Conti

Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

Momenti di paura a Monteverde lunedì 17 febbraio 2025, quando una donna di 73 anni è stata aggredita da un cane al guinzaglio. Il figlio della vittima, Emiliano, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il padrone è scappato via senza prestare soccorso”.

La dinamica dell’incidente

La donna, di nome Patrizia, stava passeggiando con un’amica in via Fonteiana, all’altezza del civico 111, vicino all’istituto Federico Caffè, quando il cane si è avvicinato e l’ha azzannata alla mano, provocandole una ferita che ha iniziato a sanguinare copiosamente. “Mi ha chiamato l’amica che si trovava con lei per dirmi che mia madre era stata azzannata mentre passeggiavano insieme,” ha raccontato Emiliano. Il padrone del cane, dopo aver assicurato che avrebbe chiamato aiuto, ha abbandonato la scena.

L’intervento dei passanti

La situazione ha attirato l’attenzione di alcuni passanti, incluso un giovane che ha attraversato la strada per soccorrere Patrizia. “La ferita alla mano continuava a perdere davvero molto sangue,” ha affermato Emiliano. Mentre il giovane prestava aiuto, il padrone del cane è fuggito. “Il ragazzo che ha soccorso mia madre mi ha detto che dovrebbe trattarsi di una persona che vive nella zona,” ha aggiunto.

Condizioni di Patrizia e denuncia

Dopo l’incidente, il giovane ha fornito una prima fasciatura e ha chiamato i soccorsi: Patrizia è stata portata in ospedale per ricevere cure. Emiliano ha confermato che “ora mia madre sta meglio,” specificando che non ha subito danni ai tendini o alle ossa, ma potrebbe necessitare di un intervento chirurgico per ricostruire la pelle. È stata presentata denuncia contro ignoti, inclusa quella per omissione di soccorso.

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