Cronaca
Durante la proiezione de “Il ragazzo dai pantaloni rosa” al Festival del Cinema di Roma, si segnalano insulti omofobi da parte di alcuni studenti.
Nel 2012, il quindicenne Andrea Spezzacatena si tolse la vita a causa di insopportabili atti di bullismo e cyberbullismo da parte dei suoi compagni di scuola. La madre, Teresa Manes, scoprì il dramma solo dopo la morte di suo figlio. Dodici anni dopo, la storia di Andrea continua a sollevare inquietanti riflessioni sulla società odierna. Durante la recente Festa del Cinema di Roma, il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, ispirato alla vicenda di Andrea, è stato oggetto di scherni e insulti omofobi da parte di alcuni adolescenti presenti alla proiezione.
Fischi e insulti durante l’anteprima del film
Nel contesto della sezione “Alice nella Città”, il film, sceneggiato da Roberto Proia, è stato proiettato a numerosi studenti delle scuole romane. Tuttavia, molti dei presenti non hanno saputo cogliere il profondo messaggio della pellicola e hanno invece reagito con comportamenti deplorevoli, senza alcun intervento da parte dei docenti accompagnatori. Federico Boni di Gay.it ha stigmatizzato l’accaduto definendolo un’esperienza “avvilente e sconfortante”, poiché i giovani spettatori hanno finito per perpetuare quei comportamenti di bullismo denunciati dal film. Boni ha descritto come durante l’anteprima si siano uditi continui applausi di scherno e insulti, gettando un’ombra sulla vera natura della vicenda.
Il film
“Il ragazzo dai pantaloni rosa” vede Samuele Carrino nei panni di Andrea, con un cast che include Claudia Pandolfi, Corrado Fortuna, Andrea Arru, e Sara Ciocca. Il film si propone di essere un omaggio alla memoria di Andrea, gettando luce su un fenomeno sociale ancora tristemente attuale. Lo sceneggiatore Roberto Proia ha sottolineato l’importanza di onorare Andrea nella lotta al cyberbullismo, un tema che tocca ancora molti giovani oggi. La regista Margherita Ferri ha evidenziato come il film intenda celebrare la vita di Andrea piuttosto che concentrarsi sulla sua tragica morte, evidenziando un coinvolgimento emotivo vissuto da tutto il team di produzione.
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