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Esplorando Roma: un viaggio da Casal del Marmo

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Esplorando Roma: un viaggio da Casal del Marmo

# La situazione delle carceri minorili: un paradosso da affrontare

I comportamenti illeciti tra i minori sono in calo, ma sorprendentemente, il numero di ragazzi reclusi nei penitenziari minorili è in crescita. Questo fenomeno è principalmente influenzato dall’implementazione del Decreto Caivano da parte del Governo, che ha portato a un sovraffollamento ormai insostenibile delle strutture. Come avviene anche nelle carceri per adulti, le tensioni all’interno degli istituti minorili non mancano e le rivolte fanno parte della quotidianità. Ci si chiede quindi se non sia giunto il momento di chiudere definitivamente strutture come quella di Casal del Marmo a Roma.

Rivolte e condizioni di vita nei penitenziari minorili

La situazione all’interno del carcere minorile di Casal del Marmo è tutt’altro che idilliaca. Le proteste da parte dei detenuti sono diventate comuni in questo contesto. Sebbene in molti ambiti si considerino le carceri per minori come luoghi di riabilitazione, la realtà quotidiana è segnata da violenze e sofferenze. Recentemente, un’inchiesta ha rivelato fatti sconvolgenti riguardanti il carcere Beccaria di Milano, dove sono stati arrestati 13 agenti accusati di tortura e maltrattamenti ai danni dei ragazzi.

La giornalista Simona Berterame di Fanpage.it ha intervistato un giovane di nome Alberto (nome di fantasia), recentemente uscito da Casal del Marmo. Ha descritto come si vive all’interno di queste mura e ha spiegato le motivazioni dietro le rivolte. Pur essendo un istituto con qualche apertura verso l’esterno, Alberto ha raccontato episodi drammatici, come il suo intervento per salvare un compagno che tentava di impiccarsi durante una delle rivolte. Il sovraffollamento emerge come una delle principali cause dell’instabilità, insieme alla scarsità di personale, che limita le opportunità di svago e le attività ricreative.

L’adozione del Decreto Caivano ha provocato un aumento nel numero di detenuti minorenni, a fronte di un calo dei reati commessi da questi ultimi. Secondo il rapporto dell’associazione Antigone sulla situazione carceraria in Italia, l’affollamento negli istituti minorili è cresciuto significativamente senza un corrispondente incremento delle risorse umane e delle attività dedicate ai giovani detenuti.

Necessità di un approccio educativo e chiusura dei penitenziari

Un’alternativa alla dura realtà carceraria è rappresentata da iniziative educative come quella dell’associazione ARPJTETTO, in cui i detenuti apprendono mestieri utili come la falegnameria. Gabriel Bernard ha portato le telecamere di Fanpage.it per documentare questo progetto, che offre ai ragazzi misure alternative al carcere. Gli operatori sottolineano come il Decreto Caivano abbia spostato l’attenzione dall’educazione alla punizione, limitando così le opportunità di recupero.

Ci si interroga sull’effettiva necessità delle carceri minorili. Esaminando la composizione della popolazione detenuta, appare evidente che molti minori si trovano in carcere in attesa di giudizio per reati relativamente minori, spesso legati a situazioni di disagio sociale. I reati gravi, come quelli contro la persona, sono una minoranza rispetto alle violazioni per spaccio o furto. Tutti elementi che suggeriscono l’opportunità di intraprendere un percorso di recupero attraverso modalità diverse dalla detenzione, per fornire ai giovani una reale possibilità di reintegro nella società e interrompere questo ciclo di sofferenza e repressione.

La Necessità di Riformare il Sistema Penale Minorile

Viviana Petrucci, presidente dell’associazione ARPJTETTO, sottolinea un aspetto cruciale nel dibattito sulle carceri minorili: “I ragazzi non sono il reato che hanno commesso”. Questa frase, ripetuta come un mantra, evidenzia la necessità di affrontare il problema della gioventù in conflitto con la legge con una prospettiva diversa.

Manifestazione per la Chiusura delle Carceri Minorili

Domani, un gruppo di sostenitori si incontrerà alle 12.30 davanti al carcere di Casal del Marmo. L’obiettivo dell’incontro è sottolineare l’appello “Chiudiamo le carceri minorili”, che chiede l’inserimento del tema della chiusura delle istituzioni penali minorili nell’agenda del Parlamento. Secondo i firmatari, è fondamentale sostituire le carceri con percorsi alternativi che valorizzino il potenziale dei giovani senza cancellare le loro speranze per il futuro.

Chi Sono i Firmatari?

Tra i firmatari di questo importante appello troviamo nomi noti come Luigi Manconi, Ilaria Cucchi, e l’avvocato Arturo Salerni, insieme a diverse associazioni, inclusa A Buon Diritto e Action Aid. Presenti anche esponenti pubblici come Christian Raimo e Andrea Catarci. La partecipazione di queste figure è un chiaro segnale di come l’argomento stia attirando l’attenzione di vari attori sociali e politici.

L’Impatto delle Politiche Penali sui Giovani

Nonostante le buone intenzioni, rimane il timore che le parole e gli appelli possano finire nel dimenticatoio. Molti operatori di Casal del Marmo, come Alberto, si sentono impotenti, come se cercassero di svuotare il mare utilizzando un cucchiaino. La sfida è mettere in pratica cambiamenti significativi che possano effettivamente migliorare le vite dei giovani coinvolti, rendendo possibile un futuro luminoso.

Conclusioni

In un contesto in cui le carceri minorili sono sempre più piene, è cruciale ripensare il modo in cui affrontiamo la gioventù in stato di bisogno. La riforma del sistema penale minorile deve diventare una priorità nella nostra agenda politica, se vogliamo garantire un reale cambiamento e un futuro migliore per i nostri ragazzi.

Fonte Verificata

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