Attualità
Ex fedele che donò 123mila euro a Gisella denuncia per diffamazione il vescovo di Trevignano
La complessa vicenda delle presunte apparizioni della Madonna a Trevignano Romano continua a suscitare polemiche e reazioni. Luigi Avella, ex fedele della veggente Gisella Cardia, ha affermato di non aver diffamato il vescovo Marco Salvi, pur avendo ricevuto da lui una denuncia per diffamazione. Avella, che aveva donato una somma considerevole di denaro a Gisella Cardia e suo marito, sostiene che il motivo della denuncia sarebbe un post critico pubblicato su Facebook e poi cancellato, in cui commentava la mancanza di sanzioni nel decreto emesso dalla diocesi contro le false apparizioni.
Commenti e critiche sul decreto di Trevignano
Luigi Avella, insieme alla sua legale Lara Serao, ha espresso il proprio disappunto riguardo alla decisione della diocesi di non imporre sanzioni concrete. Sebbene la Chiesa cattolica avesse dichiarato che le apparizioni erano false, le attività di preghiera organizzate dai coniugi Cardia potevano continuare senza alcuna restrizione apparente. Avella ha dichiarato di aver espresso soddisfazione per il verdetto della Chiesa ma di non essere d’accordo con l’assenza di conseguenze per chi violasse il decreto.
Avella si difende dalle accuse
In sua difesa, Avella ha contestato le accuse di diffamazione, affermando di non aver mai partecipato a trasmissioni televisive che avrebbero potuto amplificare il suo punto di vista e che il post su Facebook era stato cancellato. Ha dichiarato di aver preparato un libro, mai pubblicato, in cui raccontava la sua esperienza e le sue preoccupazioni riguardo alla vicenda e alla conduzione dell’intera situazione da parte della Chiesa.
Riflessioni sul comportamento ecclesiastico
Luigi Avella ha anche espresso perplessità riguardo al comportamento dell’ex vescovo Romano Rossi, al quale attribuisce un atteggiamento accondiscendente che lo avrebbe indotto a credere nell’autenticità delle apparizioni e a effettuare la cospicua donazione. Avella ha tuttavia deciso di non intraprendere azioni legali contro quest’ultimo, pur avendone avuto l’intenzione iniziale. Inoltre, Avella si è detto ignorato come testimone durante le indagini della diocesi, nonostante la sua vicinanza alla famiglia Cardia, e si domanda il motivo di tale omissione. Presenta questa vicenda in libri a disposizione della magistratura, per un eventuale uso in sede di giudizio.
Attualità
29enne a processo per violenza e sequestro di una studentessa americana dopo serata in discoteca
Un uomo di 29 anni è stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e furto. Secondo l’accusa, avrebbe violentato nel 2021 una ragazza americana di 21 anni, studentessa alla John Cabot University di Roma. Il 29enne è stato arrestato a un anno dai fatti: secondo la difesa non sarebbe lui il responsabile dello stupro, ma un’altra persona, con il quale sarebbe stato confuso. Della sua identità è invece certa la ragazza. La vicenda è riportata da Il Messaggero. La violenza risale a una notte di ottobre 2021, quando la giovane era andata con alcuni amici in discoteca a Testaccio. Qui ha conosciuto il 29enne, con cui ha cominciato a chiacchierare. Quando i suoi amici sono andati via, lei è rimasta con lui. Pensava di passare una serata piacevole e invece, una volta uscita da lì, le cose si sono messe in un modo molto diverso. Dopo qualche ora si è svegliata in un’abitazione a Giardinetti con il ragazzo, ma non si ricordava assolutamente di esserci andata. Da qui il sospetto che sia stata drogata con il Ghb, sostanza che l’avrebbe resa inerte e totalmente incapace di opporre qualsiasi resistenza. Quando la 22enne ha provato ad andare via è stata bloccata dal ragazzo, che l’ha chiusa a chiave nella camera da letto, impedendole di muoversi. Le ha poi rubato 100 euro dal portafoglio e due anelli di bigiotteria. Solo dopo diverso tempo lei è riuscita a convincerlo a farla uscire di casa.
Attualità
Un grosso tumore renale rimosso al Bambino Gesù che aveva invaso il cuore di una bimba di 8 anni.
Un intervento chirurgico complesso e straordinario è stato eseguito presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per asportare un tumore del rene, un nefroblastoma, che aveva invaso anche il cuore di una bambina di otto anni. Durato oltre 9 ore e richiedendo un temporaneo arresto cardiaco, è stato portato a termine con successo. Secondo il dottor Alessandro Crocoli, responsabile dell’Unità di Chirurgia Oncologica, questo successo rappresenta una grande speranza per tante famiglie che affrontano situazioni simili. Il nefroblastoma, noto anche come tumore di Wilms, è un raro tumore che colpisce principalmente i bambini tra 1 e 5 anni, con un’incidenza di 8 casi ogni milione di bambini in Italia. La piccola Francesca, otto anni, era affetta da questo tumore al rene destro, esteso fino all’atrio destro del cuore prima dell’intervento.
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