Cronaca
Edoardo Clementi, morto a 17 anni per un incidente in scooter
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Nel pomeriggio, intorno alle quattro, le campane della chiesa di Santa Maria Liberatrice risuonano nel quartiere di Testaccio, creando un’atmosfera di profonda emozione. Quest’angolo di Roma si unisce per dare l’ultimo saluto a Edoardo Clementi, un giovane di diciassette anni tragicamente scomparso a causa di un incidente mentre era in scooter su via di Riva Ostiense. Familiari, amici e compagni di scuola si sono radunati per rendere omaggio, indossando magliette bianche stampate con la sua immagine e la frase “Nonostante tutto, sempre con il sorriso”. Alzando al cielo palloncini bianchi e accendendo fumogeni nei colori della sua squadra del cuore, i presenti accompagnano Edoardo nel suo ultimo viaggio.
L’omaggio di famiglia e amici
Attorno alla famiglia di Edoardo si crea un abbraccio emotivo, mentre il dolore si diffonde nel quartiere. Durante la cerimonia funebre, Don Maurizio, il parroco, ha condiviso il suo ricordo di Edoardo: “Era un ragazzo studioso e sereno, sempre pronto ad accogliere gli altri con un sorriso luminoso”. Le memorie di Edoardo risuonano forte tra le mura della sua abitazione e nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, in particolare tra i suoi compagni di classe dell’Istituto Edmondo de Amicis. In un toccante gesto, hanno letto una lettera d’addio che esprime la fatica di affrontare la sua scomparsa, ma anche la ferma determinazione di mantenere vivo il suo spirito.
Parole di affetto e ricordi condivisi
Davanti all’impossibilità di riavere Edoardo tra loro, gli amici si sono trovati uniti, abbracciandosi e versando lacrime insieme, condividendo aneddoti e momenti speciali vissuti insieme. Tra i vari messaggi di cordoglio, spicca quello di un compagno di banco, che, con la voce rotta dall’emozione, ha ricordato le avventure durante le pause e le discussioni sui compiti. Anche i genitori di Edoardo sono intervenuti, esprimendo la loro gratitudine per la vicinanza ricevuta: “È stato un onore avere un figlio come lui”, hanno detto. La cerimonia si conclude con un lungo e commosso applauso, mentre il ricordo di Edoardo, un ragazzo allegro e affettuoso, continua a brillare nei cuori di tutti.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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