Cronaca
Film documentario su Franco Califano presentato al Teatro Olimpico a dieci anni dalla sua scomparsa
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A dieci anni dalla morte di Franco Califano, un nuovo film documentario getta luce sulla vita dell’iconico artista italiano. Il film, intitolato “FRANCO CALIFANO – NUN VE TRATTENGO“, è stato creato da Interlinea Film in collaborazione con Illmatic Film Group, e offre uno sguardo intimo sulla vita personale e professionale di Califano. Attraverso testimonianze di vari artisti e personaggi dello spettacolo, il documentario promette di restituire un omaggio sincero a uno degli artisti più amati e controversi della scena musicale italiana.
Un Viaggio Intenso nel Mondo di Califano
Scritto e diretto da Francesca Romana Massaro e Francesco Antonio Mondini, il documentario sfida la tradizionale narrazione cronologica per creare un racconto dinamico e caleidoscopico. Attraverso materiali d’archivio esclusivi e la potente voce del “Maestro”, lo spettatore viene guidato in un viaggio tra i ricordi, i luoghi e la musica che hanno segnato la sua vita. La regia adotta uno stile visivo che privilegia i primi piani intensi e le atmosfere notturne, evocando l’ambiente prediletto da Califano.
L’Evento di Presentazione
Il documentario avrà la sua anteprima al Teatro Olimpico, il 25 ottobre alle 18:30, nell’ambito della sezione “Freestyle” della XIX edizione della Festa del Cinema di Roma. Raffaele Vannoli, poliedrico artista romano, racconta del suo coinvolgimento nel progetto. Vannoli, che ha conosciuto e condiviso parti della vita di Califano, funge da collegamento tra le interviste e le immagini di repertorio nel film.
Il Percorso di Raffaele Vannoli
Raffaele Vannoli ha una lunga carriera nel cinema e nella televisione italiana, avendo lavorato con noti registi e partecipato a numerose serie TV. Nonostante il successo professionale, Vannoli esprime una critica riflessiva sull’industria, sottolineando come i premi spesso arrivino non solo per merito ma per popolarità sui social media. Riguardo alla sua carriera, sottolinea il desiderio di poter interpretare ruoli diversi da quelli solitamente proposti, esplorando ulteriori aspetti della sua abilità recitativa.
“Per me la recitazione è spostare dei confini che nella vita quotidiana spesso non puoi valicare,” riflette Vannoli, evidenziando la profondità e il significato che porta nel suo lavoro.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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