Attualità
Giovane di 23 anni precipita in una botola e viene soccorso in condizioni critiche.

Momenti di paura per un operaio 23enne caduto in una botola durante dei lavori in un’azienda farmaceutica di Latina Scalo. Soccorso in codice rosso, non rischia di morire.
Dettagli sull’incidente
Un operaio di ventitré anni è rimasto ferito in un incidente sul lavoro a Latina Scalo. L’episodio è successo nelle scorse ore in un’azienda farmaceutica della zona. Da quanto si apprende fortunatamente il giovane non rischia di morire, anche se è grave. Soccorso in codice rosso, è stato trasportato con l’ambulanza in ospedale.
Secondo le informazioni apprese il giovane, un operaio di ventitré anni, al momento in cui sono accaduti i fatti che hanno portato al suo ferimento, stava lavorando in un’azienda farmaceutica di Latina Scalo. Impiegato per una ditta esterna, si stava occupando di lavori di manutenzione elettrica, quando, improvvisamente, per cause non note e ancora in corso d’accertamento, è precipitato in una botola. Un volo di diversi metri. A dare l’allarme sono stati i colleghi, che hanno chiamato subito il Numero Unico delle Emergenze 112 e hanno chiesto l’intervento urgente di un’ambulanza.
Interventi e inchiesta
Sul posto, ricevuta la chiamata d’emergenza, è intervenuto il personale sanitario, che lo ha preso in carico e trasportato all’ospedale Santa Maria Goretti, dov’è arrivato con codice rosso. Giunto al pronto soccorso del nosocomio pontino, è stato affidato alle cure dei medici, che lo hanno sottoposto agli accertamenti necessari al caso. Da quanto si apprende fortunatamente non rischia di morire, è rimasto per tutto il tempo cosciente.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di competenza territoriale, che hanno svolto gli accertamenti di rito e il personale della Asl di Latina. Da verificare se l’operaio sia stato messo nelle condizioni di lavorare in sicurezza ed eventuali responsabilità a carico della ditta per la quale lavora.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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