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Cronaca

Giovane Minore Intimidisce un Commerciante con Benzina: Arresto Inaspettato per Tentata Estorsione vicino Roma!

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Giovane Minore Intimidisce un Commerciante con Benzina: Arresto Inaspettato per Tentata Estorsione vicino Roma!

Momenti di panico in un negozio di Cerveteri

Un pomeriggio di paura ha colpito un mercato a Cerveteri quando un ragazzo di soli quindici anni ha tentato di compiere una rapina, minacciando il proprietario con un coltello e del combustibile. La scena è stata frenetica, con il giovane disperato che cercava di impossessarsi del denaro presente nella cassa. Tuttavia, fortunatamente, le sue intenzioni malefiche sono state interrotte da un poliziotto in servizio privato, che è intervenuto prontamente. Alla fine, il tentativo di furto ha portato all’arresto del giovane, il quale è stato successivamente trasferito presso un istituto penale minorile a Napoli, seguendo le disposizioni del Tribunale dei minorenni.

Indagini su un possibile complice

La rapina ha sollevato interrogativi non solo su quanto accaduto, ma anche sull’identità del complice che è riuscito a dileguarsi. Akbor, il proprietario del market, ha condiviso la sua esperienza traumatica: “Non potevo credere che un ragazzino così giovane fosse capace di un simile gesto. Ero terrorizzato,” ha affermato. Dopo aver effettuato i rilievi necessari e raccolto le testimonianze, le forze dell’ordine hanno intensificato le indagini su questo secondo sospettato, nel tentativo di scongiurare futuri episodi del genere.

Un altro episodio preoccupante nella zona

Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di violenza giovanile che ha recentemente colpito la regione. Un ragazzo di diciotto anni di Bracciano è stato infatti fermato a Roma mentre si trovava in possesso di un’arma, una pistola modello 357 mondial 6. Durante il suo arresto, è emerso che il giovane frequenta un istituto scolastico nella capitale. Le autorità stanno ora indagando sul possibile coinvolgimento del padre nella custodia illegale dell’arma, in un tentativo di capire da dove provenga.

La risposta delle autorità locali

Questi eventi mettono in luce un problema sociale allarmante: l’aumento della criminalità tra i giovani. Le forze dell’ordine sono impegnate a monitorare tali situazioni, cercando di prevenire ulteriori crimini e collaborando con la comunità locale per affrontare efficacemente questo crescente fenomeno. L’intervento tempestivo è fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere della popolazione, specialmente dei giovani, e le autorità sono determinate a fare il possibile per contrastare questa emergenza.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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