Cronaca
Guida contromano e rischi per la sicurezza
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Durante l’evento annuale della sagra delle castagne a Soriano nel Cimino, si è verificato un episodio inaspettato che ha coinvolto il noto tiktoker romano Damiano Sartori. Questo residente di Fonte Nuova è stato arrestato a causa di presunti atti di resistenza e aggressione nei confronti di un agente delle forze dell’ordine.
L’Incidente Durante la Sagra
La sagra, evento attesissimo dai locali e dai visitatori, ha visto il suo momento culminante nel pomeriggio di domenica 13 ottobre, subito dopo il termine del tradizionale corteo storico. Sartori, avvicinato dal personale di sicurezza, ha mostrato un comportamento violento, rifiutandosi di collaborare. Invece di fermarsi, ha preso la decisione di accelerare contromano tra viale dei Castagni e via V Giugno, provocando disordini e aggredendo vari membri del servizio di sicurezza, incluso uno che ha subito un colpo in viso. La situazione è rapidamente degenerata, costringendo le autorità a intervenire con l’ausilio di una decina di militari per riportare l’ordine. Durante il tumulto, una delle carabinieri in servizio è stata ferita e ha dovuto rivolgersi a un pronto soccorso, mentre i due figli minorenni di Sartori e la loro madre assistivano alla scena da un’auto, senza poter intervenire.
Conseguenze Legali per Sartori
In seguito all’incidente, Sartori è stato portato nel carcere di Mammagialla a Viterbo. Martedì scorso, si è presentato davanti al giudice Giovanna Camillo, con un gesso e scortato dalla polizia, per l’udienza di convalida del suo arresto. Dopo due giorni dietro le sbarre, è stato rilasciato, ma con l’obbligo di rimanere nel proprio comune durante le ore notturne. Tra le varie accuse a suo carico figurano la guida senza patente e la guida sotto l’influenza di alcol e sostanze stupefacenti.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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