Cronaca
I 25 mila romani che affrontano la lotta quotidiana per il cibo: una crisi silenziosa nella Capitale
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# La drammatica vicenda di Mario e il contrasto di una città
La narrazione di Mario, un uomo di sessanta anni rimasto senza lavoro e svenuto per mancanza di cibo su un marciapiede del quartiere Prati a Roma, è una storia che risuona con forza nel presente, pur richiamando vicende di tempi passati. Dopo tre giorni senza un boccone, Mario vagava tra i prestigiosi palazzi della capitale, in cerca disperata di un’occupazione che potesse garantire un sostentamento per la sua compagna e il loro figlio di dodici anni. Questo scenario richiama alla mente le rappresentazioni di una realtà vissuta da pensionati o personaggi di film d’epoca, che corrisponde a una condizione di indigenza.
Nella capitale, dove il prodotto interno lordo segna una crescita e il tasso di occupazione raggiunge picchi storici, emerge una domanda inquietante: come è possibile che ci siano ancora situazioni di estrema difficoltà? Circa 25 mila individui si rivolgono alla Caritas per ricevere beni alimentari, mentre un numero simile cerca assistenza dal Banco Farmaceutico per ottenere medicinali essenziali per la sopravvivenza.
Il paradosso della città eterna
La situazione di Mario rappresenta un simbolo di una Roma che vive tra il benessere stridente e la privazione acuta. L’apparente prosperità di un segmento della popolazione romana sembra essere in netto contrasto con la vita di molti altri. Secondo le statistiche Istat, il 42% dei residenti guadagna meno di 15 mila euro annui. Anche tenendo in considerazione l’evasione fiscale, si stima che circa un milione di persone si trovi in una situazione precaria simile a quella di Mario: privi di mezzi di sostentamento, cibo e tranquillità.
Roma si presenta come una città spezzata: da un lato i quartieri agiati, ricchi di opportunità e eventi esclusivi, dall’altro la dura quotidianità di chi lotta per la propria sopravvivenza. Malgrado il progredire dei dati economici e il miglioramento del panorama lavorativo, la minaccia della povertà resta un’ombra inquietante per molte persone.
Raggi di luce nella comunità
In questo clima di difficoltà, emergono però segnali di solidarietà e umanità. Un esempio è l’intervento di un’agente della polizia municipale di Roma, che si è prodigata per aiutare Mario, raccogliendo cibo per chi vive situazioni analoghe alla sua. Gestualità come questa ci ricordano che, in mezzo alle ingiustizie, ci sono ancora reti di sostegno pronte ad attivarsi per chi è nel bisogno.
Roma va oltre i freddi numeri e le statistiche del PIL; è caratterizzata da storie di individui che, nonostante le avversità, dimostrano resilienza e ricevono il supporto di chi ha a cuore il benessere altrui. Le iniziative di solidarietà, pur non risolvendo tutte le problematiche, offrono un momento di luce e speranza a coloro che affrontano la dura realtà della povertà e della disperazione.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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